I nomi di centinaia di donne uccise nel 2020 hanno trasformato la recinzione metallica attorno al Palazzo nazionale
CITTÀ DEL MESSICO - Una barriera posta a protezione del Palazzo nazionale di Città del Messico è diventata un memoriale per le 939 vittime di femminicidio ufficialmente registrate nel 2020 nel Paese centroamericano.
Sulla barriera metallica alta tre metri, che circonda la sede del governo messicana, sono stati dipinti i nomi di centinaia di donne, uccise nel corso dell'anno passato. La scritta «Vittime di femminicidio» campeggia sulla parte più alta, mentre attiviste e persone comuni hanno aggiunto fiori, in omaggio di tutte le vittime.
«Non ci saranno mai muri abbastanza alti da impedire a donne organizzate di abbatterli» è uno degli slogan scritti. Domenica il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador ha descritto la recinzione come uno strumento necessario, «non per paura, ma per evitare provocazioni e per proteggere edifici storici». López Obrador ha replicato alle accuse di aver ignorato i problemi femminili: «Non sono un maschio sciovinista. Sono a favore dei diritti delle donne».
La barriera ora è diventata un simbolo e le foto hanno fatto il giro del mondo. «La nostra lotta ha dei nomi», ha scritto su Twitter l'accademica Marisol Clava.