29 dei 31 casi di trombosi registrati in Germania interessano questa categoria di persone.
BERLINO - Altra battuta d'arresto per AstraZeneca in Germania. Il Land di Berlino ha temporaneamente sospeso la somministrazione del vaccino alle donne di meno di 60 anni. La decisione arriva in seguito a una serie di casi di trombosi venosa cerebrale in questa categoria di persone.
Come reso noto dalla direttrice del Dipartimento della sanità della capitale tedesca, Dilek Kalayci, i relativi appuntamenti nei centri vaccinali sono stati annullati in attesa delle consultazioni a livello federale e con gli esperti. La misura, ha sottolineato, è «precauzionale».
A Berlino si sono aggiunti nel corso di martedì anche il Brandeburgo e la Città di Monaco.
Come riporta la Welt, le cliniche berlinesi della Charité e Vivantes avevano già sospeso le vaccinazioni con Astrazeneca del loro personale di sesso femminile di meno di 55 anni. Anche nel Nordreno-Vestfalia cinque delle sei cliniche universitarie del Land si sono espresse a favore di uno stop alle immunizzazioni con questo siero per le donne più giovani.
Finora in Germania sono stati segnalati 31 casi di trombosi del seno venoso cerebrale avvenuti in concomitanza con la vaccinazione con il preparato di AstraZeneca. 19 di essi erano associati a trombocitopenia. Nove sono risultati letali. 29 interessavano donne di età compresa fra i 20 e i 63 anni.
Nelle scorse settimane il vaccino di AstraZeneca è stato sospeso da diversi Paesi europei in seguito a casi di trombosi avvenuti in concomitanza temporale con la somministrazione del preparato. Dopo un'analisi urgente, l'Agenzia europea per i medicinali, EMA, ha stabilito che l'utilizzo di questo siero non è legato a un aumentato rischio di trombosi.
L'organismo europeo ha tuttavia ammesso l'esistenza di casi «molto rari» e «inusuali» di combinazioni di tipi diversi di trombosi per i quali non è possibile escludere un nesso di causa-effetto con il vaccino. Considerato che, comunque, i benefici del siero superano i suoi possibili effetti collaterali, ha raccomandato di continuare a usarlo rafforzando l'informazione, gli avvertimenti e il monitoraggio per i candidati alla sua somministrazione e per il personale sanitario impegnato nelle campagne vaccinali.