La class action dei possessori dei ticket del «peggior festival di tutti i tempi» si chiude con due milioni di dollari
NEW YORK - I partecipanti del Fyre Festival, uno degli eventi più disastrosi degli ultimi decenni, vedono la fine della vertenza giudiziaria avviata negli scorsi anni.
Martedì è stato raggiunto un accordo del valore di due milioni tra gli organizzatori del festival e i 277 possessori di biglietti che avevano avviato una class action. Lo riferisce People, sulla base dei documenti depositati presso il tribunale fallimentare degli Stati Uniti del distretto meridionale di New York.
L'importo finale è soggetto al via libera del giudice, ma sulla base della cifra stabilita ogni partecipante al «peggior festival di tutti i tempi» riceverà circa 7200 dollari (6615 franchi svizzeri). L'esito della controversia soddisfa il principale degli avvocati che hanno avviato la causa, Ben Meiselas: «Billy (McFarland, l'ideatore del Fyre Festival, ndr) è andato in prigione, i possessori dei biglietti possono riavere un po' di soldi e sono stati realizzati alcuni grandi documentari. Questo è ciò che io chiamo giustizia».
McFarland, uno dei co-fondatori del festival, sta attualmente scontando una condanna a sei anni di reclusione in relazione all'evento fallito dopo essersi dichiarato colpevole nel marzo 2018 per due capi di frode, truffando più di 80 investitori per un totale di 26 milioni di dollari.