Il presidente filippino Rodrigo Duterte sfodera il pugno di ferro e minaccia i suoi cittadini. Ma può farlo davvero?
Nelle Filippine, tra dubbi e scetticismo, la campagna vaccinale va a rilento. Da marzo, solamente il 2% della popolazione è stato completamente vaccinato.
MANILA - Il presidente filippino Rodrigo Duterte è ormai noto per la sua "tendenza" a non vedere di buon occhio chi la pensa (e agisce) in modi che si distanziano dalla sua linea. E questa sua forma mentis si applica anche ai vaccini anti-Covid.
La campagna vaccinale ha preso il via nel mese di marzo, ma a oggi - tra dubbi e scetticismo - solamente il 2% circa della popolazione è stato completamente vaccinato. E con la circolazione in aumento da parte della variante Delta, Duterte ha imposto controlli più severi al confine e al contempo lanciato una sorta di ultimatum ai cittadini che non intendono vaccinarsi.
«Vaccino, prigione o andatevene»
In un discorso alla nazione, trasmesso ieri e riportato dai media asiatici, Duterte ha evocato senza mezzi termini lo spettro della carcerazione per chi rifiuterà di vaccinarsi contro il Covid-19. «Potete scegliere: potete farvi somministrare il vaccino oppure vi spedirò in prigione», ha detto il presidente, aggiungendo pure che quelli decisi a non ricevere alcun vaccino «dovrebbero semplicemente lasciare il paese», andandosene in India o negli Stati Uniti.
«Minacce che non hanno alcuna base legale»
Duterte aveva mostrato il pugno di ferro contro il virus già durante l'estate dello scorso anno, introducendo misure di lockdown e di quarantena particolarmente aggressive e criticate dai suoi oppositori, che in quell'occasione lo accusarono di sfruttare la pandemia per legittimare le azioni repressive contro le voci dissidenti nel Paese. Ma potrebbe realmente tradurre in realtà queste nuove minacce?
«Le basi legali per una dichiarazione di questo genere sono assai discutibili. E da un punto di vista morale, sono del tutto inaccettabili», ha detto, interpellata da Al-Jazeera, Cristina Palabay, segretaria generale di Karapatan, una ong per la difesa dei diritti umani. A sua detta, i metodi del presidente avranno come unico risultato quello di spaventare la popolazione.