La situazione in corso è «una vera e propria emergenza umanitaria»
KABUL - «Il popolo afghano ha bisogno di noi, ora più che mai». L'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) ha ribadito la sua presenza nella nazione asiatica, anche dopo la presa di potere da parte dei talebani. «L’UNHCR ha deciso di restare e continuare ad assistere e proteggere la popolazione civile come fa da oltre 40 anni».
L'agenzia delle Nazioni Unite, insieme a tutte le organizzazioni presenti nel Paese, chiede che tutte le parti in causa (talebani inclusi) «cessino ogni violenza e rispettino il diritto internazionale umanitario e i diritti umani. Devono permettere e facilitare l’accesso sicuro, rapido e senza impedimenti per gli operatori umanitari – personale maschile e femminile – in modo da poter consegnare gli aiuti ai civili in difficoltà ovunque si trovino».
L’escalation di violenza e la crescente insicurezza hanno portato oltre mezzo milione di civili afghani a fuggire dalle proprie case quest’anno, stima l'UNHCR. «Non sono ancora chiare le conseguenze legate all’evolversi della situazione politica, ma stiamo già assistendo a spostamenti dei civili su larga scala che possiamo definire una vera e propria emergenza umanitaria». Come spesso accade, a pagare il prezzo più alto della crisi sono donne e bambini.
«Continuiamo a fornire assistenza in quasi due terzi dei Distretti dell’Afghanistan benché in alcune aree il raggiungimento degli sfollati interni e delle comunità sia stato limitato a causa del deterioramento della situazione nelle ultime settimane. Distribuiamo beni di prima necessità ma le scorte diminuiscono man mano che i bisogni crescono», aggiunge l'Agenzia.