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ITALIAGreen Pass obbligatorio per andare al lavoro, tutto quello che sappiamo

15.09.21 - 16:40
La misura potrebbe essere approvata già domani ed entrare in vigore a inizio ottobre, oggi Draghi incontra i sindacati
keystone-sda.ch / STF (Andrew Medichini)
Green Pass obbligatorio per andare al lavoro, tutto quello che sappiamo
La misura potrebbe essere approvata già domani ed entrare in vigore a inizio ottobre, oggi Draghi incontra i sindacati

ROMA - Green Pass obbligatorio per andare a lavorare - tanto nel settore pubblico quanto nel privato - è questa la possibilità al vaglio del Governo italiano anche se - per ora - di certezze assolute non ce ne sono.

Innanzitutto oggi (a partire dalle ore 16.30) Draghi ne discuterà con i sindacati, poi domani il testo, che è ancora in fase di bozza, passerà prima il vaglio dei tecnici della cabina di regia e poi al Consiglio dei ministri per la votazione. Potrebbe essere approvato prima solo per il settore pubblico e poi per quello privato, oppure immediatamente per entrambi.

Se tutto andrà come deve, ed è molto probabile che sia così, l'obbligo dovrebbe entrare in vigore fra il 10 ottobre e il 15 ottobre. Da sciogliere restano solo alcuni dubbi abbastanza importanti, relativi alla questione dei controlli (che non è ancora chiaro come verranno fatti e chi li farà) e alla gratuità o meno dei tamponi, ma anche quali attività verranno interessate (nel privato). Insomma, non proprio piccolezze. In ogni caso, la direzione sembrerebbe ormai presa.

Ma come funzionerà? Anche qui siamo nel regno delle ipotesi. L'unica cosa abbastanza certa è che per entrare sul posto di lavoro sarà necessario, o essere vaccinati da almeno 14 giorni (una dose basta) oppure essere in possesso dell'esito negativo di un tampone (il cui valore decorre dopo 48 ore). L'onere economico del test dovrebbe, si auspica, spingere anche i più reticenti a optare per la vaccinazione. Importante notare che, per tornare al lavoro, non è necessario completare il ciclo vaccinale.

Chi sarà sprovvisto di Green Pass non potrà lavorare e non verrà retribuito, il posto di lavoro però - scrive il Corriere della Sera, citando un'esperta giuslavorista - «non può che essere conservato». Il rischio, e la preoccupazione è tanto dei sindacati quanto dei datori, è che possa venire a mancare il personale in ruoli chiave e difficilmente sostituibili. Una soluzione per i non vaccinati e i vaccinandi potrebbe essere lo smart working, che resta raccomandato dal Governo italiano, almeno fino al 31 dicembre.

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