Nell'elenco ci sono più di 4'000 fra individui, gruppi e organizzazioni che i vertici del social considerano pericolosi.
Terrorismo, odio, movimenti sociali militarizzati. Tutti questi attori sono "bannati" dalla grande F e relegati in tre livelli di restrizioni, che limitano gli apprezzamenti e le forme di sostegno che l'utenza può esprimere nei loro confronti.
MENLO PARK - Anche ai piani alti di Menlo Park hanno un lungo elenco di persone (e non solo) che non sono gradite sul social network più popolare del mondo. È una vera e propria "lista nera" di Facebook, quella pubblicata dal portale The Intercept, in cui trovano posto oltre 4'000 nominativi tra singole persone, associazioni e gruppi provenienti da tutto il mondo.
Ma in concreto chi c'è in quel centinaio di pagine? O meglio, che cosa hanno fatto queste entità per meritarsi l'iscrizione? La motivazione che più ricorre, scorrendo il centinaio di pagine, è quella legata a organizzazioni di stampo terroristico (53.3%), che costituiscono oltre la metà della lista, con oltre 2'200 nomi. A seguire, a distanza, ci sono poi i cosiddetti movimenti sociali militarizzati (23.3%) e i gruppi di odio (17%), fino alle ultime "etichette" presenti in coda, con i criminali (4.9%) e gli "attori non statali violenti". Gli iscritti sono inoltre suddivisi in tre "tier", ossia livelli che determinano restrizioni di diverso tipo.
Categorie e tre livelli di restrizioni
Si parte dalla premessa è che a tutti gli attori presenti nella lista non è consentito il mantenimento di una presenza su Facebook, come spiega The Intercept. Detto ciò, per il livello 1 (il più restrittivo) è stabilito che qualunque commento a sostegno o in apprezzamento a uno di questi gruppi non è consentito e viene di conseguenza rimosso dalla piattaforma. Il 70% dei meandri del "tier 1" sono popolati da entità legate al terrorismo; un gruppo che per la stragrande maggioranza è costituito da soggetti e organizzazioni di provenienza asiatica e mediorientale.
Nel secondo livello trovano invece posto i cosiddetti "attori non statali violenti", che consistono soprattutto in gruppi di ribelli armati che hanno solitamente nei propri mirini i governi di alcuni paesi. Agli utenti di Facebook è in questo caso consentito di esprimersi a sostegno delle azioni non violente di questi gruppi, senza supportare però in modo concreto i gruppi stessi. Infine il terzo livello, che include gruppi non violenti che però si adoperano nel diffondere discorsi di odio in rete. Agli utenti del social è in questo caso consentito di discutere di questi soggetti e gruppi, che sono in larga parte costituiti dai movimenti sociali militarizzati, spesso legati ad ambienti dell'estrema destra statunitense e del suprematismo bianco.
E in Svizzera? Solo un paio di nomi
Nella lunga "blacklist" di Menlo Park ci sono anche due band svizzere, entrambe inserite nella categoria "odio". Si tratta degli Indiziert e degli Sturmtruppen. Il primo di questi, formatosi a Burgdorf nel 2001, è noto anche per la sua connessione con il PNOS, il Partito dei nazionalisti svizzeri, esponente dell'estrema destra nazionale.