La testimonianza di una famiglia di Kabul, sentita da Save The Children: «Tutto è diventato costoso».
Il monito delle Nazioni Unite: «È un conto alla rovescia verso la catastrofe».
KABUL - «Abbiamo del pane e a volte del riso, ma mai carne e frutta. Comunque abbiamo molto meno cibo di prima e questo mi fa preoccupare. A volte, quando non c'è nulla, vado a dormire senza aver mangiato niente».
Sono le parole di un bambino di otto anni, Abdullah, che abita a Kabul con la madre e che sta vivendo in prima persona la profonda crisi alimentare in cui è finito l'Afghanistan. La testimonianza è stata raccolta dall'Organizzazione non governativa Save the Children, che ha citato i dati dell'Onu per denunciare come più di 5 milioni di bambini siano a un passo dalla carestia, con il Paese che affronta la sua peggiore crisi alimentare degli ultimi decenni.
Zarghuna, la mamma di Abdullah, ha ammesso che «la situazione non è buona», e che devono fare affidamento sugli aiuti internazionali. «Qualche giorno fa abbiamo ricevuto un sacco di farina e abbiamo iniziato a mangiare quello. Tutto è diventato costoso. Non possiamo più comprare farina e olio perché il prezzo è troppo alto. Da quando il cibo è diventato costoso, possiamo mangiare solo una volta al giorno. A volte non mangiamo nemmeno la cena e andiamo a dormire senza mangiare nulla. La mattina prendiamo solo il tè. Io e mio marito possiamo avere fame, ma siamo preoccupati per i nostri figli - piangono perché hanno fame».
E la famiglia di Abdullah non è l'unica a testimoniare, tra parole e appelli che si mescolano a strazianti fatti di cronaca: ieri, otto bambini della stessa famiglia sono stati trovati morti, di fame, dopo aver perso entrambi i genitori. Una tragedia che potrebbe non rimanere isolata, in quanto i dati proiettano un allarmante aumento del 35% del numero di persone che affrontano livelli di crisi o di emergenza per la fame, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Ed è in arrivo l'inverno, durante il quale più di 22 milioni di afghani soffriranno d'insicurezza alimentare, secondo le stime dell'Onu.
«Una delle peggiori crisi umanitarie del mondo»
Proprio secondo le Nazioni Unite, l'Afghanistan è sull'orlo di una delle «peggiori crisi umanitarie del mondo», a causa del triplice impatto della siccità, del conflitto e del collasso economico.
«Questo inverno milioni di afghani saranno costretti a scegliere tra la migrazione e la fame a meno che non interveniamo per assisterli», ha dichiarato a riguardo David Beasley, direttore esecutivo del Programma alimentare mondiale (PAM), «è un conto alla rovescia verso una catastrofe».
«Sembra che non ci sia fine all'agonia dei bambini afgani. Dopo decenni di guerra e sofferenza, ora affrontano la peggiore crisi della fame nella storia del loro paese», ha invece commentato il Direttore nazionale di Save the Children in Afghanistan «continueremo a fare tutto il possibile per fornire loro i servizi salvavita di cui hanno bisogno, ma per continuare gli sforzi di aiuto abbiamo urgentemente bisogno che i governi si facciano avanti con più aiuti al Paese».