In Irlanda torna il coprifuoco, ma anche il Portogallo valuta nuove restrizioni
DUBLINO / LISBONA - L'Austria ha introdotto il lockdown per i non vaccinati, l'Italia sta valutando se fare lo stesso, mentre l'Irlanda ha reintrodotto il coprifuoco. I Paesi europei, insomma, stanno correndo ai ripari con l'arrivo dell'inverno e l'aumento dei casi.
Emblematica la decisione della Repubblica d'Irlanda, il cui Governo ha approvato il ripristino della chiusura anticipata e obbligatoria di pub, ristoranti, locali notturni non più tardi delle 23.30; riesumando inoltre la raccomandazione generalizzata al lavoro da casa per tutti coloro che siano in grado di svolgerlo. L'annuncio è stato dato dal primo ministro di Dublino, Micheál Martin, a margine di una riunione ad hoc del gabinetto.
Fra le nuove misure - introdotte per ora per 4 settimane salvo proroghe e paragonate da alcuni media a un nuovo "semi lockdown" - sono previste anche regole più rigide sull'isolamento precauzionale (di 5 giorni) in caso di contatti con persone contagiate e sull'utilizzo della mascherina, nonché l'offerta a basso costo di test antigenici e le estensione della terza dose "booster" dei vaccini a tutti gli over 50. Stabilito pure l'obbligo di esibire il Green Pass vaccinale per l'accesso a cinema o teatri (ma non a saloni di bellezza o palestre).
L'Irlanda ha sperimentato nelle settimane scorse un'impennata di contagi record in rapporto alla sua popolazione, sulla scia del vicino Regno Unito (dove poi l'ondata ha subito peraltro una frenata parziale), a dispetto del fatto di aver comunque mantenuto sempre restrizioni e cautele (per esempio sulle mascherine) più stringenti di quelle britanniche.
Il Portogallo potrebbe ripristinare alcune restrizioni per frenare la diffusione del Covid, nonostante sia uno dei Paesi più vaccinati al mondo.
Lo riporta il Guardian, ricordando che il numero di nuovi casi è aumentato gradualmente nell'ultimo mese, raggiungendo sabato il massimo giornaliero di due mesi di oltre 1'800 contagi. Il tasso di infezione di 14 giorni si è attestato a 156 casi ogni 100'000 persone, circa il doppio rispetto alla vicina Spagna, che ha una quota leggermente inferiore di vaccinati, ma ancora ben al di sotto l'incidenza di oltre 500 in Germania e più di 900 in Olanda.
Il primo ministro Antonio Costa, parlando con i giornalisti, ha detto: «Dobbiamo cercare di agire ora per arrivare al periodo natalizio con meno paura. Più tardi agiamo, maggiori sono i rischi». Venerdì i ministri incontreranno gli esperti per valutare la situazione. Costa ha precisato che le misure saranno applicate solo quando «strettamente necessarie», per «disturbare il meno possibile la vita delle persone», e che un ritorno al confinamento è improbabile.
Circa l'86% della popolazione portoghese è stata completamente vaccinata. L'uso della mascherina è ancora obbligatorio nei trasporti pubblici, nei centri commerciali e nei grandi raduni. Il green pass è necessario per entrare nei locali notturni e per partecipare a grandi eventi, oltre che per viaggiare.
Il Belgio, sull'onda della risalita di contagi e ricoveri, si prepara ad una nuova stretta contro il Covid-19. Domani ad ora di pranzo si riunirà il Comitato di concertazione al quale, ieri, i tecnici del governo hanno già anticipato la necessità di introdurre nuove restrizioni, sulla scia di quanto accaduto nei Paesi bassi.
Il premier belga, Alexander De Croo, ha mostrato un certo scetticismo sull'opportunità di nuove chiusure e sembra - secondo quanto riportato dalla stampa locale - più orientato ad allargare smart working e obbligo di mascherina. In bilico, comunque, restano discoteche e palestre delle quali il Comitato tecnico-scientifico ha chiesto la chiusura per almeno 3 settimane.
Nel frattempo, la politica belga si divide sull'obbligatorietà del vaccino per alcune categorie, tema che sarà sul tavolo della riunione del governo di domani. I socialisti e il ministro vallone ed ex premier Elio Di Rupo spingono per la vaccinazione obbligatoria, e non solo al personale sanitario. De Croo, tuttavia, propende per un'ulteriore campagna di sensibilizzazione.
Sul tavolo anche l'obbligatorietà della mascherina per i bambini dai nove anni in su (al momento l'obbligo vige a partire dai 12 anni) e la reintroduzione dello smart working obbligatorio per tre o quattro giorni alla settimana.