Un portavoce della grande A: «Porteremo le nostre emissioni a zero entro il 2040, sostenendo anche le piccole imprese»
TILBURY - Regno Unito, Germania e Paesi Bassi. Il gruppo di ribelli per il clima non ha fatto sconti. Gli attivisti hanno bloccato diversi magazzini di Amazon in giro per l'Europa. Il loro obiettivo: denunciare nel giorno di acquisti più pazzo dell'anno che una «crescita infinita vuol dire pianeta finito».
Extinction Rebellion è tornato in strada in occasione del Black Friday. Da questa mattina le installazioni del gruppo bloccano l'uscita e l'entrata dei mezzi di trasporto delle merci dei magazzini di Amazon. A Tilbury, per esempio, nel Regno Unito, si sono incatenati l'uno all'altro e hanno messo insieme a una bandiera una sorta di statua che raffigura un razzo con una scritta che riprende la frase iconica di Buzz Lightear in Toy Story: «Verso l'estinzione e oltre». La compagnia del veicolo spaziale è «Amazon Crime». Su questo sta seduto un fantoccio che ha le fattezze di Jeff Bezos, il magnate del più grande portale online al mondo.
Uno degli attivisti ha spiegato al Guardian il loro intento: «Dobbiamo far pagare ad Amazon il terribile danno che sta causando all'ambiente. L'iper-consumismo fa male al nostro pianeta, crea emissioni, rifiuti velenosi e sfrutta i lavoratori, che nella maggior parte dei magazzini non hanno neanche il diritto al sindacato». I blocchi non sono previsti solo per oggi, il movimento Extinction Rebellion intende continuare con la sua manifestazione internazionale per tutto il fine settimana.
Dal canto suo, Amazon ha risposto che prende i cambiamenti climatici molto sul serio. Un portavoce ha affermato che l'azienda intende portare le sue emissioni a zero entro il 2040, «dieci anni prima di quanto previsto dagli accordi di Parigi, fornendo retribuzioni e benefici eccellenti in un ambiente di lavoro sicuro e moderno e sostenendo le decine di migliaia di piccole imprese britanniche che vendono nel nostro negozio».