Condannata a oltre vent'anni per corruzione nel 2018, Park Geun-hye potrà lasciare il carcere.
Il Ministro della Giustizia: «Era in lista per un'amnistia speciale ed è stata graziata in una prospettiva di unità nazionale».
SEUL - La Corea del Sud ha graziato la ex presidente Park Geun-hye, condannata a oltre 20 anni di carcere in uno scandalo di corruzione tentacolare scoppiato nel 2017 che le era costato l'impeachment a marzo di quell'anno.
La 69enne era in una lista di persone per un'amnistia speciale ed è stata graziata in «una prospettiva di unità nazionale», ha spiegato il ministro della Giustizia sudcoreano Park Beom-kye.
Park era diventata la prima donna presidente della Corea del Sud nel 2013, calandosi nel ruolo della figlia della nazione, incorruttibile e non legata a nessuno. Meno di quattro anni dopo è stata messa sotto accusa ed estromessa dopo che uno scandalo di corruzione ha scatenato enormi proteste di piazza.
Lo scandalo della corruzione ha messo in luce loschi legami tra le grandi imprese e la politica in Corea del Sud, con Park e la sua cara amica Choi Soon-sil accusate di aver accettato tangenti da conglomerati, tra cui Samsung Electronics, in cambio di un trattamento preferenziale. L'ex presidente era poi stata condannata a 24 anni di carcere per abuso di potere e coercizione nel 2018.
Il conseguente contraccolpo pubblico contro la Park e il suo partito conservatore ha contribuito a spingere al potere Moon Jae-in, di sinistra.