Il CDC americano ha dimezzato i tempi a cinque giorni. L'Italia discuterà una misura simile domani
LUGANO - Omicron ha ribaltato il tavolo e sta riscrivendo alcune di quelle regole che, prima della sua improvvisa comparsa lo scorso novembre, erano diventate i capisaldi di questa quasi biennale convivenza con il coronavirus. Nel giro di poche settimane la nuova variante ha praticamente "debellato" dalla circolazione la presenza della sua precorritrice, quella Delta la cui corsa ha segnato per buona parte l'anno che sta per chiudersi, aprendo una fase dell'emergenza del tutto nuova.
Contenimento o mitigazione? La domanda preliminare se l'è posta ieri il medico cantonale ticinese Giorgio Merlani, interpellato da tio.ch/20minuti a proposito del boom di quarantene nel nostro cantone. Ma la stessa sta trovando spazio anche sui tavoli delle autorità sanitarie all'estero, confrontante con la necessità di agire rapidamente per scongiurare un'eventuale paralisi dei servizi essenziali. Perché il ritmo purtroppo lo impone sempre il virus. E il passo gara di Omicron ha saputo distinguersi sin dai blocchi di partenza, protagonista di uno sprint che non si era mai visto con le precedenti lettere dell'alfabeto greco. La comparsa della nuova variante di SARS-CoV-2 potrebbe quindi aver attivato la prima leva dello scambio su un binario che porta a una fase endemica del virus.
La "riforma" delle quarantene: tempi dimezzati
Ne consegue la necessità urgente di valutare se sia o meno arrivato il momento di "riformare" quegli elementi che sono stati i punti fermi (o quasi) nella gestione dell'emergenza degli ultimi due anni. Uno in particolare: le quarantene. I Centers for Disease Control and Prevention (CDC) degli Stati Uniti si sono già pronunciati ieri, rivedendo il proprio protocollo di raccomandazioni e dimezzando i tempi di isolamento suggeriti - da 10 a 5 giorni - per persone positive al Covid-19 ma che non presentano sintomi. Nel dettaglio la raccomandazione è la seguente: 5 giorni di quarantena seguiti da 5 giorni in cui è necessario indossare una mascherina in presenza di altre persone. Questo perché «la maggioranza delle infezioni avviene nelle prime fasi della malattia. Generalmente, in quei due giorni che precedono l'insorgenza dei sintomi e nei 2-3 giorni successivi. Pertanto, le persone risultate positive dovrebbero restare in isolamento per 5 giorni e, se sono asintomatiche, lasciare la quarantena continuando a indossare la mascherina per 5 giorni per ridurre al minimo il rischio di contagiare qualcuno».
Nel solco tracciato ieri dal CDC si sta muovendo anche l'Italia, dove preoccupano i numeri in vista del rientro dalle vacanze invernali. Il governo Draghi ha convocato per domani mattina gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) per valutare la situazione attuale e l'introduzione di un regime di quarantena accorciata. Si va, stando alle prime ipotesi che circolano in queste ore, verso l'obbligo di osservare un periodo di isolamento di 5 giorni per le persone vaccinate (con booster) che sono entrate in contatto con una persona positiva. In un certo senso, è Omicron che sta quindi imponendo una svolta. Per disegnare un quadro consolidato delle sue caratteristiche occorrerà del tempo, ma i dati che sono stati raccolti in queste prime settimane suggeriscono uno scenario più incoraggiante rispetto ai contorni tratteggiati all'indomani della sua comparsa.
Omicron, sul binario verso l'endemia?
L'ultimo bollettino epidemiologico dell'OMS, datato a una settimana fa, accertava la presenza della variante Omicron in 106 Paesi. Ma è soprattutto al Sudafrica e al Regno Unito che oggi si guarda; là dove l'ultima incarnazione del coronavirus è stata in grado di percorrere il tragitto più lungo. E in entrambi i Paesi, ha rilevato il virologo tedesco Christian Drosten, il virus è «già sulla via dia una situazione endemica». In altre parole, il presente per ora dice due cose: tanti casi ma un aumento contenuto dei ricoveri in ospedale (e dei decessi). Un trend che stiamo osservando anche in Ticino - con un aumento a quattro cifre nei contagi nelle ultime 24 ore (+1'004) e una sostanziale stabilità delle ospedalizzazioni - e che si spera non riservi brutte sorprese nei prossimi giorni.