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INDONESIAL'Indonesia ha deciso: la nuova capitale si chiamerà "Nusantara"

18.01.22 - 19:00
I funzionari del governo si trasferiranno in una città che al momento non esiste ancora
Keystone
Un'inondazione a Giacarta, nel 2020.
Un'inondazione a Giacarta, nel 2020.
L'Indonesia ha deciso: la nuova capitale si chiamerà "Nusantara"
I funzionari del governo si trasferiranno in una città che al momento non esiste ancora
Sarà eretta nella provincia del Kalimantan orientale, l'inizio dei lavori è previsto già nel corso di quest'anno

GIACARTA - Secondo un proverbio, il capitano dovrebbe essere l'ultimo a scendere da una nave che affonda. In questo caso non si tratta di una nave bensì di una città (Giacarta), ed è proprio il capitano (ovvero il Governo) il primo a spostarsi.

Il riferimento è all'Indonesia, che intende abbandonare Giacarta e trasferirsi nella provincia del Kalimantan Orientale, collocando gli uffici governativi in una nuova capitale: Nusantara (che in lingua locale significa "arcipelago"). Come riporta il Guardian, si tratta di una città che non esiste ancora, e che verrà costruita proprio per questo motivo e con questo scopo.

Il presidente Joko Widodo ha annunciato per la prima volta il piano di spostare la capitale dell'Indonesia nel 2019, ma il tutto è poi stato rallentato e ritardato a causa dell'arrivo della pandemia. Il nuovo nome per la capitale è stato selezionato da Widodo tra più di 80 opzioni ed è stato scelto perché «riflette la geografia dell'Indonesia ed è iconico a livello internazionale», ha spiegato Suharso Monoarfa, il Ministro della pianificazione dello sviluppo nazionale.

I motivi dello spostamento sono variegati: Giacarta, con i suoi 10 milioni di abitanti, è notoriamente congestionata, soffre regolari e frequenti inondazioni, ed è una delle città che sprofonda più velocemente a livello globale. Oltre all'innalzamento delle acque, il problema è dovuto all'elevata cementificazione (l'acqua non filtra nel terreno) e ai molti pozzi illegali usati dei residenti per recuperare acqua pulita dalle falde acquifere (la poca acqua che c'è viene portata in superficie). Parti della città stanno sprofondando ad una velocità stimata di 25 cm all'anno. 

Oltre a ciò, un cambio di questo genere potrebbe anche ridistribuire la ricchezza del Paese: l'isola di Giava ospita il 60% della popolazione indonesiana e più della metà della sua attività economica.

Una protesta è stata già indetta da diversi gruppi ambientalisti, per i quali la mossa rischia di contribuire alla distruzione della foresta pluviale, che ospita rare specie di oranghi, orsi e scimmie. Il Governo, però, sembra deciso a proseguire con la costruzione della nuova capitale: i lavori dovrebbero partire già nel corso di quest'anno.

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