Fino alla fine di ottobre lì dove la distanza di un metro non è garantita, bisognerà continuare a indossare la FFP2
ROMA - Con i contagi in rialzo e la settima ondata che si avvicina, i datori di lavoro corrono ai ripari. Lì dove il distanziamento non è possibile, che sia all'aperto o al chiuso, i lavoratori dovranno continuare a indossare la mascherina fino al 31 ottobre.
Questo pomeriggio i rappresentanti del ministero della Salute, del Lavoro e dei Sindacati si incontreranno questo pomeriggio per rivalutare e aggiornare la situazione Covid sul posto di lavoro. L'appuntamento si terrà alle 17, ma i principali quotidiani italiani, tra cui il Corriere della Sera, hanno ottenuto la bozza che dovrebbe essere siglata tra le parti.
Nel testo si legge che «l'uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo facciali filtranti FFP2 rimane un presidio importante per la tutela della salute dei lavoratori». Mentre il Covid rialza la testa, perciò, si prevede che i lavoratori dovranno continuare a indossare la mascherina, sia al chiuso che all'aperto, lì dove la distanza di almeno un metro non è garantita. Il datore dovrà assicurare la disponibilità di FFP2 per i suoi dipendenti nei contesti a maggiore rischio. Nella bozza viene aggiunto che chi presenterà una temperatura corporea superiore a 37,5 gradi non potrà presentarsi al lavoro. Infine verranno raccomandate, lì dove possibile, le uscite scaglionate.
Fornite anche indicazioni per quanto riguarda lo smartworking e che si rivolgono perlopiù ai lavoratori più fragili. «Pur nel mutato contesto e preso atto del venir meno dell'emergenza pandemica, si ritiene che il lavoro agile (o telelavoro, ndr) rappresenti, anche nella situazione attuale, uno strumento utile per contrastare la diffusione del contagio da Covid-19, soprattutto con riferimento ai lavoratori fragili, maggiormente esposti ai rischi derivanti dalla malattia».