Secondo le affermazioni di Sadiq Khan i Tories «hanno inflitto un danno immenso al Paese»
LONDRA - Attacco a viso aperto del sindaco laburista di Londra Sadiq Khan alla Brexit, o almeno alla versione "hard" dell'uscita dall'Unione europea imposta nelle sue parole dagli ultimi governi conservatori al Regno Unito dopo la vittoria di "Leave" al referendum del 2016.
L'occasione è un intervento pubblico nel quale Khan - a due anni dell'entrata in vigore definitiva del divorzio da Bruxelles - prende oggi di mira i Tories, accusandoli di aver inflitto «un danno immenso» al Paese.
Ma critica indirettamente pure il leader del suo partito, Keir Starmer, invocando un possibile ripensamento almeno su una Brexit più soft: ossia sul ritorno del Regno nel mercato unico e nell'unione doganale europea.
Prospettive che Starmer ha di recente escluso, impegnandosi a non riaprire un dibattito «chiuso» e a non rialimentare le divisioni del passato, e di voler «far funzionare la Brexit» se diverrà premier attraverso un generico rapporto migliore con l'Ue.
Khan, viceversa, usa parole molto più forti. «Dopo due anni di negazione e fuga dalla realtà - afferma - dobbiamo affrontare la dura realtà, ossia che la Brexit non funziona». «Essa - rincara - ha indebolito la nostra economia, lacerato l'unione interna (fra le nazioni del Regno), sminuito la nostra reputazione».
Qualcosa a cui a suo dire si può ancora «porre riparo», ma a condizione di tornare a «un maggior allineamento con i nostri vicini europei, di svoltare da questa Brexit hard ed estrema a una versione gestibile che sia al servizio della nostra economia e della nostra popolazione». Svolta - conclude - che dovrebbe comprendere «un dibattito pragmatico sui benefici d'una riadesione (dall'esterno dell'Ue) al mercato unico e all'unione doganale».
Sondaggi recenti hanno segnalato fra i britannici una delusione crescente sui risultati e le mancate promesse della Brexit, sullo sfondo dei malumori alimentati anche dalla crisi globale. Sentimento condiviso in questa fase persino da una maggioranza relativa di elettori favorevoli al divorzio nel 2016, stando a un'ultima rilevazione. E per il quale alcuni media e analisti hanno coniato un neologismo, "Bregret": crasi fra Brexit e regret (in inglese "rammarico" o "pentimento").