Documenti pubblicati dall'Ufficio degli affari esteri britannico lo indicano come principale responsabile «del clima d'impunità»
NEW DEHLI - Il massacro di Gujarat (2002) è uno degli episodi di violenza incontrollata più brutali della storia indiana. In un clima di completa impunità, centinaia di Hindu massacrarono oltre un migliaio di musulmani nella provincia dello Gujarat, a confine con il Pakistan. La retorica anti-musulmana dell'odierno primo Ministro Narendra Modi, che all'epoca ricopriva la carica di Ministro del Gujarat, aveva contribuito all'instaurazione di un clima d'odio religioso. Recenti documenti pubblicati dal governo britannico e ripresi in un documentario della BBC accusano Modi di essere «responsabile del clima d'impunità» instauratosi durante i massacri.
Il documentario - I documenti resi noti per la prima volta nel documentario "India: the Modi question" affermano che, nel 2002, il primo Ministro ha ordinato agli alti ufficiali delle forze di polizia del Gujarat di non intervenire durante i massacri. Il portavoce del Ministero degli esteri indiano, Arindam Bagchi, ha respinto le accuse definendo il documentario «soggettivo» e «pieno di pregiudizi». Dal canto suo, la BBC, ha ribadito che le ricerche necessarie alla realizzazione del documentario sono state eseguite «in maniera meticolosa».
La censura - Le autorità indiane hanno censurato il documentario su Twitter e YouTube. L'articolo 16 della Legge Informatica del 2021 permette infatti all'esecutivo di censurare qualsiasi tipo di contenuto mediatico che «rappresenti un rischio per la sovranità e l'integrità del paese, l'ordine pubblico e le relazioni d'amicizia con altri paesi». La richiesta di censura di materiale "problematico" deve essere, tuttavia, approvata da un organo indipendente. In questo caso però, non è noto se l'organo è stato consultato.
La repressione - A fine gennaio scorso, un gruppo di 24 studenti sono stati arrestati dalla polizia di New Dehli per avere infranto il divieto di pubblicazione e di divulgazione del documentario della BBC. Gli studenti, che avevano organizzato una proiezione pubblica, sono stati scoperti da un gruppo di sostenitori del partito di Modi, il Bharatiya Janata (BJP), i quali hanno allarmato le forze dell'ordine. Oltre ad arrestare gli studenti, la polizia ha sequestrato il materiale audiovisivo.