Il direttore dell'azienda tedesca che produce i Panther ha affermato che con 200 milioni è possibile realizzare uno stabilimento nel Paese.
Esso sarebbe in grado di fornire a Kiev fino a 400 carri armati (di ultima generazione) all'anno.
KIEV - L'azienda tedesca Rheinmetall prova ad alzare la posta dopo aver già fornito armi a Kiev. Tramite un'intervista al giornale tedesco "Rheinische Post", il presidente Armin Papperger ha fatto sapere che il gruppo di Düsseldorf è pronto a investire nella produzione di carri armati direttamente sul suolo ucraino: "Per circa 200 milioni di euro è possibile realizzare uno stabilimento che può produrre fino a 400 Panther all'anno».
Il Panther KF51 (dove KF sta per Kettenfahrzeug, ovvero veicolo cingolato) è l'ultimo modello di carri armati della tedesca Rheinmetall, presentato lo scorso anno al salone francese Eurosatory.
L'azienda, tra le altre cose, ha già inviato a Kiev due sistemi missilistici antiaerei Skynex (sams), capaci di neutralizzare i droni, e produrrà per l'Ucraina 300'000 munizioni per i mezzi corazzati antiaereo Gepard.
Ma per vincere la guerra, secondo Papperger, questo non basta e l'Ucraina avrà bisogno «di circa 800 carri armati». Il presidente di Rheinmetall è fiducioso: «I colloqui con il governo ucraino sono promettenti e spero in una decisione nei prossimi due mesi».
Un guanto di sfida che non poteva lasciare indifferente il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, che ha scelto ancora una volta Telegram per le sue minacce: «Se i Fritz decidono di costruire davvero (anche se sembrano essere persone pragmatiche), non vediamo l'ora che questo evento sia debitamente contrassegnato da un saluto di (missili, ndr) Kalibr e altri dispositivi pirotecnici», ha scritto sul suo canale.
Una minaccia, l'ennesima, da parte di Medvedev, che durante la sua presidenza (2008-2012) aveva dimostrato di poter avere posizioni più o meno moderate, ma che è ora tra i più convinti sostenitori della cosiddetta «operazione militare speciale».