Masha Moskaleva si era rifiutata di celebrare "l'operazione speciale" russa in Ucraina. Le è costato caro.
MOSCA - Nell'aprile dell'anno scorso, Masha Moskaleva, cittadina russa di 12 anni residente nella regione di Tula, a sud di Mosca, aveva disobbedito alla sua maestra di scuola. Eppure il compito era chiaro: si trattava di disegnare qualcosa che sostenesse l'operazione speciale in Ucraina. Ma Masha si è rifiutata e, al posto di sostenere i militari russi, ha espresso la sua disapprovazione nei confronti della guerra. Nel suo disegno sono raffigurati una donna e un bambino, mano nella mano, accanto a una bandiera dell'Ucraina. I missili volano verso di loro da una bandiera russa, su cui si legge la scritta "No Guerra". Lo riporta il Guardian.
L'insegnante, preoccupata per il comportamento dell'allieva, aveva informato la direzione scolastica. Quest'ultima aveva allertato la polizia che, a sua volta, aveva riferito il fatto ai servizi segreti russi, i quali avevano interrogato e posto Masha in un centro di correzione. Il padre, che fino a quel momento aveva cresciuto Masha da solo, è stato arrestato, picchiato, multato e posto agli arresti domiciliari.
Il reato commesso da Masha era di avere "discreditato l'esercito", un reato introdotto per legge dopo l'invasione dell'Ucraina per criminalizzare il dissenso. La pena massima prevista è di cinque anni di carcere.