La Russia e la Cina criticano il trattato di sicurezza AUKUS siglato tra USA, Regno Unito e Australia.
WASHINGTON - Il 15 settembre del 2021 gli Stati Uniti, l'Australia e il Regno Unito avevano siglato un accordo di sicurezza trilaterale chiamato AUKUS con l'intento di aiutare l'Australia a sviluppare e dispiegare sottomarini a propulsione nucleare nella regione dell'oceano Pacifico.
Ieri il primo ministro britannico Rishi Sunak, il primo ministro australiano Anthony Albanese e il presidente statunitense Joe Biden hanno rivelato i dettagli dell'accordo e, in particolare, il modus operandi dell'operazione.
Le forze navali statunitensi e britanniche stanno già formando gli operatori dei sottomarini australiani sui propri sottomarini nucleari sulle modalità d'utilizzo e le capacità della tecnologia in questione. In futuro, la collaborazione si estenderà anche alla vendita e alla costruzione di tali macchine da guerra.
Il modus operandi - Da quest'anno i sottomarini nucleari statunitensi attraccheranno più frequentemente nei porti australiani al fine d'incrementare la cooperazione con la controparte. Il Regno Unito intende fare lo stesso a partire dal 2026. A partire dal 2030 gli Stati Uniti intendono vendere dai 3 ai 5 sottomarini a propulsione nucleare della classe "Virginia" all'Australia, qualora il Congresso americano dovesse dare la sua approvazione. All'inizio del 2040 l'Australia consegnerà il primo sottomarino nucleare (costruito in Australia) alla marina del Paese.
La questione cinese - Secondo molti analisti internazionali, il progetto di cooperazione è stato formulato al fine di contrastare l'influenza cinese nell'oceano Pacifico. Lo stesso Rishi Sunak ha dichiarato ieri che la Cina rappresenta una sfida per l'Occidente, in ragione della sua «accresciuta aggressività». Il premier britannico ha anche ribadito l'importanza di «confrontarsi e di mantenere un dialogo» con Pechino.
Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin ha dichiarato che l'accordo «è frutto di una tipica mentalità da Guerra Fredda e stimolerà solo una corsa agli armamenti, saboterà il sistema internazionale di non proliferazione nucleare e danneggerà la pace e la stabilità della regione».
Le reazioni della Russia - Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha accusato gli «anglosassoni» di fare avanzare l'infrastruttura militare della Nato in Asia e di «avere preparato la strada per anni di scontri».
Le reazioni dell'AIEA - Il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) Rafael Grossi ha messo in guardia dai rischi di proliferazione delle armi nucleari: «L'Agenzia deve garantire che il progetto non comporti alcun rischio di proliferazione» e ha insistito sul fatto che «gli obblighi legali delle parti e le questioni di non proliferazione sono fondamentali».