Sono stati letti 1069 nomi, «di cui conosciamo le storie, quelle di cui sappiamo solo il nome e tante di cui non abbiamo conoscenza»
MILANO - Si è conclusa in piazza Duomo a Milano la manifestazione in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, cominciata questa mattina alle 9 con un corteo partito da corso Venezia.
Sul palco allestito nella piazza, davanti a 70mila persone tra cui oltre 500 familiari, è intervenuto il presidente di Avviso Pubblico Roberto Montà, che nel suo discorso ha ricordato come «le mafie di oggi» non siano «quelle di trent'anni fa: hanno consenso tra gli amministratori, i dirigenti pubblici e gli imprenditori. Dobbiamo prenderci l'impegno di rompere queste catene perché ne va della democrazia del paese».
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha poi dato il via alla lettura dei nomi delle 1.069 vittime, ricordando «quelle di cui conosciamo le storie, quelle di cui sappiamo solo il nome e tante di cui non abbiamo conoscenza». Ha poi proseguito l'elenco il prefetto di Milano Renato Saccone, seguito da altri tra cui la segretaria del Pd Elly Schlein, il segretario generale Cgil Maurizio Landini, il segretario di Cgil Milano Massimo Bonini, il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, don Colmegna e il direttore di Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti. A conclusione della lettura dei nomi è infine salito sul palco l'ex magistrato Giancarlo Caselli.
Il lungo intervento del presidente e fondatore di Libera don Luigi Ciotti, in cui sono state ricordate anche le vittime di Cutro, ha chiuso la manifestazione. In un passaggio del suo discorso ha voluto ringraziare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Sono molto contento che sia andato a Casal di Principe, io ero lì domenica, nel giorno dell'uccisione, per ricordare il nostro don Peppe Diana", ha detto. "Lui era un ribelle ai silenzi opportunistici, siatelo anche voi».