La posizione strategica delle Filippine permetterebbe a Washington di avere un importate punto di riferimento nel Mar cinese
WASHINGTON - Le iniziative per contrastare l'espansione di Pechino sulle rotte commerciali e nelle isole strategiche del Mar cinese meridionale saranno al centro dei colloqui di oggi tra il presidente Joe Biden e il suo omologo filippino Ferdinand Marcos alla Casa Bianca.
«È chiaro che ci troviamo in un periodo molto importante per quanto riguarda i nostri impegni nell'Indo-Pacifico», ha dichiarato un alto funzionario statunitense ai giornalisti prima dell'arrivo di Marcos. «È davvero il primo incontro di questo livello e di questa intensità tra gli Stati Uniti e le Filippine da decenni», ha detto mantenendo l'anonimato.
I campanelli d'allarme per Washington e per i suoi alleati asiatici sono costituiti dal fatto che la Cina si muove con sempre maggiore sicurezza nell'affermare le proprie pretese di sovranità su quasi tutto il Mar cinese meridionale, ignorando una sentenza internazionale secondo la quale ciò non ha alcuna base legale. La tensione, combinata con il costante rumore di sciabola su Taiwan, l'isola governata democraticamente che Pechino rivendica ma che Washington sostiene, ha spinto l'amministrazione Biden a rafforzare rapidamente le proprie capacità militari.
Le Filippine, che si trovano vicino a Taiwan, sono di particolare interesse. Questo mese, le Filippine hanno identificato quattro basi militari - oltre a cinque siti già esistenti - a cui le forze statunitensi potranno accedere, tra cui una situata vicino alle isole Spratly. Nelle ultime settimane, inoltre, i due alleati hanno effettuato le più grandi manovre militari di sempre. Questo ha allarmato la Cina, che accusa Washington di voler creare un cuneo tra Pechino e Manila.