La procura federale sta cercando di chiarire perché l'ex presidente non rispettò l'ordine
WASHINGTON - I procuratori federali hanno le prove che Donald Trump fu avvertito che non poteva conservare alcun documento riservato dopo aver ricevuto l'ordine di restituire tutte le carte presidenziali in suo possesso, una circostanza che potrebbe corroborare l'ipotesi di reato di ostruzione. Lo riporta il Guardian.
Il 'subpoena', di cui finora non si sapeva nulla, fu trasmesso al tycoon tramite il suo avvocato Evan Corcoran. Lo scorso giugno, il legale trovò circa 40 documenti riservati in un deposito di Mar-a-Lago e disse al dipartimento di Giustizia che non era rimasto altro materiale nella proprietà. Cosa poi dimostratasi falsa: quando l'Fbi tornò con un mandato di perquisizione sequestrò altri 101 documenti classificati.
L'indagine federale condotta dal procuratore speciale Jack Smith si è recentemente concentrata sul motivo per cui il provvedimento non è stato rispettato, per accertare se Trump ha organizzato lo spostamento di scatole di documenti classificati fuori dal deposito in modo da poterli conservare illegalmente.
Un'ipotesi avvalorata da un valletto del tycoon, Walt Nauta, che ha riferito al dipartimento di Giustizia di aver ricevuto l'ordine da Trump di spostare le scatole fuori dal magazzino, prima e dopo il 'subpoena': attività catturata dai filmati della video sorveglianza, anche se ci sono dei 'gap' nei nastri.