Donald Trump lancia un nuovo attacco ai democratici in vista della corsa alle presidenziali del 2024.
WASHINGTON - «Vogliono interferire con le elezioni. Lo hanno fatto nel 2020 e non consentiremo loro di farlo anche nel 2024». Donald Trump, dal North Carolina, lancia un nuovo attacco ai democratici e alla Casa Bianca, indicandola come responsabile delle sue incriminazioni.
«Vado d'accordo con Volodymyr Zelesnky, vado d'accordo con Vladimir Putin e con me la guerra sarebbe chiusa in 24 ore», dice Trump, ritenendo le sue incriminazioni come «distintivi d'onore».
L'audio che lo incastra - Con queste parole l'ex presidente si riferisce in particolare all'audio - pubblicato dalla CNN - che lo "incastrerebbe" nell’inchiesta per le carte segrete di Mar-a-Lago, smontando di fatto tutta la sua linea difensiva.
Si tratta di due minuti di conversazione dell'ex presidente con l'editore e con l'autore delle memorie del suo ex chief of staff Marc Meadows, nel luglio del 2021 nel suo golf club di Bedminster, in New Jersey.
Il tycoon vuole confutare le parole del capo di stato maggiore congiunto Mark Milley, il quale aveva rivelato di aver temuto che Trump potesse lanciare uno strike contro l'Iran per restare al potere dopo aver perso le elezioni. Così tira fuori un presunto piano di attacco all'Iran elaborato dallo stesso Milley ma avvisa che si tratta di un documento «segreto» e che non può più declassificarlo.
\Non è sorprendente? Ho una grande pila di carte, questa cosa è appena venuta fuori, guardate ... Questo è quello che il dipartimento della difesa e lui mi hanno presentato ... Questo è suo, non è stato fatto da me», dice Trump nell'audio mentre si sente in sottofondo il fruscio di fogli sfogliati. «Wow», esclama una donna. «Oh mio Dio», esclama un altro presente. «Questo mi dà totalmente ragione», prosegue Trump, precisando che le carte «sono altamente confidenziali, segrete» ma suggerendone l'uso per il libro, tra le perplessità degli autori.
«Come presidente avrei potuto declassificarle ma ora non posso», ammette. Frasi che sbriciolano le varie linee difensive adottate finora dall'ex presidente: che tutti i documenti portati con sé erano declassificati e che quelli mostrati nella circostanza erano solo ritagli di giornali.
L'audio sembra lo stesso citato dai procuratori federali nell'incriminazione del tycoon. Non è però ancora chiaro se i documenti in questione siano stati recuperati. Nella registrazione c'è anche una frecciata di Trump contro Hillary Clinton, quando si parla di informazioni segrete. «Hillary le avrebbe stampate in continuazione», scherza una sua collaboratrice. «No le avrebbe mandate a Anthony Weiner», le risponde The Donald, riferendosi all'ex marito della consigliera di Hillary, condannato per traffico di materiale osceno anche con minorenni.
Slitta intanto al 6 luglio l'incriminazione di Walter Nauta, il collaboratore del tycoon accusato di averlo aiutato a nascondere documenti classificati a Mar-a-Lago. La prima udienza del processo per l'ex presidente è fissata il 14 agosto ma probabilmente sarà posticipata per le complessità nella gestione di documenti top secret anche da parte degli avvocati. È stata respinta invece la richiesta dell'accusa di tenere segreta la lista dei potenziali testimoni.