La proposta era nata per venire incontro alla sensibilità degli ebrei ortodossi
TEL AVIV - Un progetto di autorizzare visite separate per uomini e donne - per motivi religiosi - in due fonti gestite dall'Autorità israeliana per i parchi naturali ha innescato un nuovo aspro confronto fra il governo Netanyahu (che è sostenuto da quattro partiti confessionali) e l'Avvocato generale dello Stato Gali Baharav-Miara.
La ministra per l'ambiente Idit Silman (Likud) aveva suggerito di andare incontro questa estate alle sensibilità degli ebrei ortodossi e di autorizzare ingressi a sessi separati in due parchi nazionali, in giorni ed ore prestabiliti.
Ma ieri Baharav-Miara ha chiarito che una separazione del genere è incompatibile con i regolamenti della Autorità per i parchi nazionali, anche se fra le spiagge pubbliche israeliane ce ne sono almeno 16 dove gli ingressi avvengono già a giorni ad alterni per maschi e femmine.
Baharav-Miara ha anche suggerito al governo, se lo ritiene opportuno, di passare una nuova legge in materia. Ma secondo i media il governo ha reagito con irritazione e ancora una volta al suo interno si sono levate voci che esigono la sostituzione di Baharav-Miara. Un giornale ortodosso, Yeted Neeman, ha titolato oggi: 'Fonti di discriminazione. Abbiamo visto adesso il brutto volto dei cosiddetti 'difensori dei diritti umani' e del potere giudiziario'.
Un deputato ortodosso, Moshe Gafni, ha subito promesso che sottoporrà alla Knesset una legge che autorizzi ingressi separati per sessi non solo nelle due fonti dei parchi naturali, ma anche altrove. Organizzazioni femministe denunciano intanto che il governo attuale appare ostile alle donne. Notano in particolare un numero più ridotto che in passato di donne negli incarichi politici di alto livello ed in parlamento.