Ci sono voluti ben 17 anni perché il Paese sudamericano riconoscesse di non essere solo un punto transito o di sola coltivazione
LA PAZ - Per la prima volta in 17 anni, il governo della Bolivia ha ammesso che il Paese sta diventando un centro di produzione della cocaina e quindi non è solo un semplice luogo di transito e coltivazione delle foglie di coca.
La nazione sudamericana è, insieme a Colombia e Perù, ampiamente riconosciuta come una delle maggiori produttrici mondiali di coca, la materia prima necessaria per produrre la cocaina. Tuttavia, le autorità avevano finora sempre sostenuto che la produzione della sostanza stupefacente pronta per l'uso era limitata.
L'esecutivo ha dichiarato questa settimana di aver distrutto un numero significativo di laboratori nella regione tropicale del Chapare, una delle principali aree di coltivazione della coca e roccaforte politica dell'ex presidente di sinistra Evo Morales.
«Dei 37 mega laboratori che abbiamo distrutto nel 2023 (fino ad agosto), 27 si trovavano nel comune di Villa Tunari, provincia del Chapare, cioè la zona dove si cristallizza il cloridrato di cocaina», ha spiegato il ministro degli Interni, Eduardo Del Castillo, riferendosi alla forma salina o in polvere della sostanza.