Il segretario alla Difesa Lloyd Austin è volato in Ucraina per assicurare un sostegno americano «a lungo termine».
KIEV - Gli USA continueranno ad assicurare il loro sostegno all'Ucraina «a lungo termine». Parole del segretario alla Difesa Lloyd Austin, giunto a Kiev in una visita a sorpresa al fine di rassicurare la dirigenza del Paese di fronte alle divisioni che emergono all'interno dello schieramento politico americano e alle voci di dissensi interni alla stessa leadership ucraina sulla capacità di continuare a lunga scadenza la guerra, e soprattutto di vincerla. Austin ha quindi annunciato un nuovo pacchetto di aiuti per 100 milioni di dollari, che comprende missili per la difesa aerea, artiglieria e munizioni.
Il Cremlino ha intanto fatto sapere che Vladimir Putin interverrà mercoledì al vertice del G20 in videoconferenza organizzato dall'India spiegando la posizione della Russia nell'attuale situazione. «Sì - ha detto il portavoce Dmitry Peskov rispondendo a una domanda - è in programma un discorso e l'argomento è chiaro. È la situazione attuale, che è molto, molto turbolenta». Anche se non sono previste sorprese, perché la posizione russa che verrà esposta «è ben conosciuta», oltre che «coerente ed equilibrata», ha aggiunto il portavoce.
Quella di oggi a Kiev è la seconda visita di Austin dall'inizio del conflitto, nel febbraio 2022. «Il messaggio che le porto, signor presidente, è che gli Stati Uniti d'America sono con lei e rimarremo con lei a lungo termine», ha detto a Volodymyr Zelensky, il quale ha ringraziato affermando che si tratta di un «segnale molto importante». In un altro incontro, con i giornalisti e l'amministratore delegato della Fox Corporation, Lachlan Murdoch, il presidente ucraino ha però ammesso implicitamente che la controffensiva ucraina cominciata all'inizio di giugno non ha sortito gli effetti attesi dai sostenitori occidentali. Almeno, non nei tempi rapidi sperati. «Per qualche ragione le persone trattano la guerra come un film e si aspettano che non ci siano lunghe pause negli eventi», ha lamentato il presidente. Ma per gli ucraini «questo non è un film», bensì «un duro lavoro ogni giorno e tutto non finirà così velocemente come vorremmo, ma non abbiamo il diritto di arrenderci e non lo faremo», ha promesso.
Quello di Zelensky ha tutta l'aria di un rimprovero per i segnali di stanchezza che, secondo molti osservatori, serpeggiano nel fronte occidentale dei sostenitori dell'Ucraina. Ultimo di questi l'esclusione dei finanziamenti per Kiev - oltre che per Israele - dal piano approvato la settimana scorsa dal Congresso Usa e valido due mesi per scongiurare lo shutdown federale. Nonostante l'opposizione di un blocco di repubblicani, vi è una maggioranza bipartisan che sostiene la continuazione degli aiuti al governo di Zelensky, ma il timore del presidente ucraino è che questo sostegno si vada affievolendo con l'avvicinarsi delle elezioni americane del prossimo anno. Non solo per la presidenza ma anche per il Congresso, con candidati che dovranno spiegare ai loro collegi elettorali l'impiego di fondi federali a favore di Kiev.
Ma intanto, nel consueto discorso serale, il presidente ucraino ha ringraziato Washington per aver «stanziato un nuovo pacchetto di difesa per il nostro Paese. In particolare, ci saranno più artiglieria e proiettili, necessari in questo momento».
Per garantirsi la prosecuzione degli aiuti è importante per l'Ucraina dimostrare di sapere utilizzare efficacemente le armi ricevute riportando sostanziali successi sul terreno. Nei giorni scorsi Kiev ha affermato che le sue forze sono avanzate sulla sponda orientale del fiume Dnipro, nella regione di Kherson, costringendo i russi a retrocedere. Mosca nega questa ricostruzione e sostiene di aver inflitto pesanti perdite alle forze ucraine, impreparate, che hanno cercato di stabilire capisaldi lungo la sponda del fiume. Il ministero della Difesa russo ha detto che 40 soldati ucraini sono stati uccisi solo nelle ultime 24 ore.
Fonti ucraine hanno intanto detto che due persone sono state uccise e una è rimasta ferita in un bombardamento russo sulla città di Kherson, il capoluogo della regione sulla sponda occidentale del Dnipro, da cui le truppe di Mosca si sono ritirate un anno fa per attestare le loro difese appunto sulla sponda orientale.