Le misure - che prevedono anche una svalutazione del peso del 50% rispetto al dollaro - sono «un passo importante verso la stabilità»
BUENOS AIRES - «Un passo importante verso la stabilità». Così la direttrice operativa del Fondo monetario internazionale (Fmi), Kristalina Georgieva, ha definito le prime misure annunciate ieri dal ministro dell'Economia argentino, Luis Caputo.
«Accolgo con favore le misure decisive annunciate dal governo di Javier Milei per affrontare le significative sfide economiche dell'Argentina: un passo importante verso il ripristino della stabilità e la ricostruzione del potenziale economico del paese», ha scritto su X Georgieva.
Sulla stessa linea in un comunicato della portavoce Julie Kozack si afferma che «queste coraggiose azioni iniziali mirano a migliorare significativamente le finanze pubbliche in modo da proteggere i più vulnerabili della società e rafforzare il regime dei cambi».
«La loro decisiva attuazione contribuirà a stabilizzare l'economia e a gettare le basi per una crescita più sostenibile e guidata dal settore privato», prosegue la nota, che conclude ribadendo il sostegno del Fmi a lavorare fianco a fianco con le nuove autorità argentine.
L'Argentina ha siglato con il Fondo un accordo di tipo Extended Fund Facility (Eff) per la restituzione di un credito di 45 miliardi di dollari nell'ambito del quale nel 2024 dovrà affrontare scadenze per 12 miliardi.
Il ministro dell'Economia argentino Caputo, ha annunciato ieri una svalutazione del peso del 50% rispetto al dollaro e ha confermato una serie di tagli alla spesa con l'obiettivo di riordinare la macroeconomia.
I tassi restano invariati
La Banca centrale (Bcra) ha annunciato oggi che manterrà invariato il tasso ufficiale di sconto dei titoli a breve termine al 133% annuo. È quanto si legge in una nota ufficiale dove pure si anticipa che il governo punta a ottenere finanziamento esterno con l'obiettivo di migliorare la liquidità delle riserve della stessa Bcra.
Nella nota si fa riferimento in questo senso a «rapidi progressi» nei colloqui tra il governo e il Fondo monetario interazionale per la concessione di una deroga al pagamento delle prossime rate del programma Extended Fund Facility stimate in 12 miliardi di dollari per il 2024.
L'insieme degli sforzi immediati in materia di politica cambiaria, si precisa inoltre, «è volto a preservare il credito pubblico e a sbloccare i flussi del commercio estero per ripristinare il pieno funzionamento della catena produttiva e il Mercato Unico dei cambi».