La segnalazione del gruppo anti-monarchico Republic non indurrà Scotland Yard ad agire
LONDRA - La polizia britannica non ritiene vi siano elementi per aprire nuove indagini nel Regno Unito, parallele a quelle condotte negli ultimi anni negli Usa, in relazione ai legami del principe Andrea - fratello minore di re Carlo III - con il faccendiere-pedofilo americano Jeffrey Epstein: morto in carcere a New York nel 2019 dopo essere stato arrestato per una vicenda di sfruttamento sessuale di giovani ragazze e di sospetti ricatti, sullo sfondo di un opaco giro di amicizie con numerosi vip.
Lo ha confermato oggi Scotland Yard, in risposta a una denuncia presentata da un gruppo politico anti-monarchico, Republic, alla luce della pubblicazione nei giorni scorsi oltre oceano di fascicoli giudiziari con un lista di nomi - in parte già noti - di amici altolocati di Epstein. Documenti non contenenti accuse di possibili reati a carico delle persone citate, ma riferimenti particolarmente imbarazzanti in casi come quello dell'ex presidente Bill Clinton.
In una nota, i vertici della polizia di Londra hanno sottolineato di aver già indagato sulle contestazioni rivolte a suo tempo al principe da una delle vittime di Epstein, Virginia Giuffre, salvo chiudere la pratica nel 2021 con un non luogo a procedere.
Nel frattempo Andrea si è peraltro piegato a una transazione extragiudiziale multimilionaria con la stessa Giuffre, pur di sottrarsi a un processo civile di risarcimento, dopo aver insistentemente negato le accuse di abusi evocate dalla donna. Mentre è stato privato dei suoi titoli militari e di ogni ruolo rappresentanza ufficiale della Royal Family.
Un invito agli inquirenti britannici ad approfondire i documenti pubblicati in America è giunto comunque dal leader dell'opposizione laburista, Keir Starmer, già procuratore della Corona prima di entrare in politica.