I genitori della 18enne pakistana non avrebbero premeditato l'omicidio: ecco le motivazioni secondo la Corte d'Assise di Reggio Emilia.
REGGIO EMILIA - Saman Abbas, 18enne di origini pakistana, non sarebbe stata uccisa per il rifiuto delle nozze combinate dai genitori. I giudici della Corte d’Assise di Reggio Emilia scartano l'ipotesi che fino a questo momento sembrava dare una spiegazione a un dramma che ha scosso l'Italia.
A scatenare la violenza del padre e della madre, entrambi condannati all'ergastolo in Italia, fu invece la sua determinazione a continuare la relazione con il ragazzo Saqib.
«Se vi è un dato che l'istruttoria e la dialettica processuale - le uniche deputate a farlo - hanno consentito di chiarire è che Saman Abbas non è stata uccisa per essersi opposta a un matrimonio combinato/forzato», si legge nelle motivazioni alla sentenza sull'omicidio.
Niente premeditazione quindi, la famiglia avrebbe quindi deciso di uccidere la figlia la sera stessa del delitto avvenuto nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio 2021 a Novellara. «Che non sia stato il rifiuto al matrimonio il motivo che ha segnato la sua sorte, lo si ricava dai termini in cui l'istruttoria dibattimentale ha consentito di ricostruire l'omicidio, ancorandolo all'epilogo ultimo della vicenda, consumatosi la sera del 30 aprile, quando i genitori, a causa anche delle videoregistrazioni delle chat effettuate da Haider, scopriranno che è ancora in corso la relazione con Ayud Saqib e che la figlia sta progettando di fuggire di nuovo, scoperta che poi condurrà alla discussione finale con Saman».
«La sciagurata ed estrema soluzione è stata adottata perché ci si trovava di fronte al pericolo di una nuova fuga della ragazza, ossia il rischio da loro più temuto, in quanto maggiormente disapprovato», sostengono i giudici. "Dopo che i genitori hanno scoperto la relazione in atto con Saqib e, soprattutto, il progetto di Saman di andar via si sono prima confrontati tra loro sulla soluzione da adottare di fronte a una nuova fuga di Saman e - dato che la partenza imminente dei due per il Pakistan, la mattina successiva, non consentiva di attendere oltre - hanno deciso di mettere la ragazza di fronte al fatto compiuto». Ma non solo, i giudici sostengono che a uccidere la ragazza possa essere stata la madre stessa. «I genitori hanno letteralmente accompagnato la figlia a morire e non si esclude che sia stata la madre l'esecutrice materiale».