Nuova vittoria per il principe ribelle di fronte alla giustizia britannica
LONDRA - Nuova vittoria per il principe ribelle Harry di fronte alla giustizia britannica. In questo caso si tratta di un verdetto intermedio emesso in suo favore: verdetto che lo autorizza a fare appello contro la decisione con cui in prima istanza nei mesi scorsi gli era stato negata la possibilità di contestare il rifiuto del governo di continuare a garantire a lui e alla sua famiglia una scorta di polizia automatica durante i soggiorni nel Regno Unito.
Il no all'ammissibilità un ulteriore appello era stato suggellato nel febbraio scorso e poi ribadito ad aprile di fronte all'Alta Corte di Londra. Ma è stato ribaltato da un giudice di grado superiore, David Bean, con un dispositivo trascritto il 23 maggio e reso pubblico stasera che sospende per ora anche l'obbligo di pagamento delle spese legali a carico del secondogenito di re Carlo III e della defunta Lady D.
Il diniego della scorta era stato inizialmente fissato dal ministero dell'Interno - salvo situazioni specifiche di rischio da valutare di volta in volta a insindacabile giudizio delle autorità - in seguito all'abbandono del ruolo di membro senior "attivo" della famiglia reale imposto al duca di Sussex dopo il traumatico strappo del 2020 e il trasferimento con la consorte Meghan negli Usa. Mentre in parallelo era stata respinta pure la sua richiesta di pagare di tasca propria la polizia.
Harry - in una dichiarazione affidata ai suoi avvocati - aveva tuttavia insistito sull'intenzione di non arrendersi: «Il Regno Unito - aveva scritto - resta casa mia ed è cruciale come parte del retaggio dei miei figli; ma non è possibile (frequentarlo) se non viene garantita la loro sicurezza. Io non posso mettere neppure mia moglie in pericolo e, date le mie esperienze di vita, sono riluttante anche a mettere me stesso a rischio senza necessità». Il duca di Sussex, nei suoi più recenti viaggi nel Regno si è fatto così proteggere privatamente.
La questione della sicurezza - da possibili minacce, come dalle intrusioni attribuite a tabloid e paparazzi - è del resto un tema molto sensibile per Harry, traumatizzato fin da bambino dalla vicenda di sua madre Diana (con la quale condivide non pochi tratti di carattere) culminata nel tragico incidente mortale del tunnel dell'Alma, a Parigi, nel 1997, in fuga da un ultimo inseguimento notturno di fotografi.