I legali di John, Lapo e Ginevra Elkann fanno chiarezza, smentendo «le reiterate falsità» diffuse in questi giorni dai media.
TORINO - «Non è mai esistito e non esiste alcun patrimonio occulto dell'eredità Agnelli». È quanto si legge in una nota diffusa dai legali di John, Lapo e Ginevra Elkann «a fronte della sequenza di reiterate falsità che affolla in questi giorni i mezzi di informazione».
«Non è mai esistito e non esiste - affermano gli avvocati - alcun patrimonio occulto dell'eredità Agnelli: i fratelli Elkann, nominati dalla nonna eredi universali, hanno adempiuto a tutti gli oneri amministrativi e fiscali che spettano ai soggetti che ereditano da persone residenti all'estero, come indiscutibilmente era Marella Caracciolo».
«Non è vero - prosegue la nota - che siano state presentate dichiarazioni fiscali integrative che hanno fatto emergere patrimoni sconosciuti al fisco italiano». Gli avvocati aggiungono che «i gioielli di cui si parla molto a sproposito erano certamente beni di proprietà di Marella Caracciolo, che ne ha disposto in vita come ha voluto».
Nella galassia di società riconducibili alla famiglia Agnelli «John Elkann ricopre il ruolo che gli ha assegnato il nonno, secondo uno schema successorio ricorrente da sempre nella famiglia che ha assicurato al primo gruppo industriale italiano, uno sviluppo e una continuità di gestione che ha tagliato il traguardo dei 125 anni», scrivono ancora gli avvocati di John, Lapo e Ginevra Elkann in una nota diffusa in relazione alle questioni giudiziarie sorte intorno all'eredità dell'Avvocato.