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ITALIACoronavirus, in Italia 52 casi. «Primi per numero di contagi»

22.02.20 - 16:19
La prima vittima è un 78enne veneto. La seconda una 77enne che viveva da sola a Casalpusterlengo. Stabile il "paziente1"
Keystone
Fonte ats ans
Coronavirus, in Italia 52 casi. «Primi per numero di contagi»
La prima vittima è un 78enne veneto. La seconda una 77enne che viveva da sola a Casalpusterlengo. Stabile il "paziente1"

MILANO - È salito a 39 il numero di contagiati da Coronavirus in Lombardia. Lo ha spiegato in conferenza stampa il presidente della Regione Attilio Fontana, sottolineando che si sono «tutti verificati» nella stessa area a sud di Lodi. In Veneto sono invece 12 al momento, tra cui il 78enne deceduto ieri a Schiavonia. 

Degli altri 11 contagiati in Veneto, solo uno è al di fuori del comune di Vo' Euganeo: il 67enne di Mira (Venezia) portato la notte scorsa dall'ospedale di Dolo a Padova, in rianimazione. I restanti 10, tra cui «altri sette casi registrati oggi» ha spiegato il governatore veneto Luca Zaia, fanno riferimento tutti a residenti del comune di Vo'. Un nuovo caso è stato nel frattempo segnalato in Piemonte.

Focolaio, non pandemia - Le nuove infezioni da coronavirus registrate in Lombardia sono «tutte riferibili al territorio di Codogno e del Lodigiano» ha sottolineato dal canto suo Fontana. «Abbiamo la conferma che l'area del basso lodigiano è centro di un focolaio. Possiamo dirlo in maniera abbastanza certa, tutte le situazioni di positività hanno o avuto contatti nei giorni 18 e 19 con il pronto soccorso e l'ospedale di Codogno», ha aggiunto l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera, facendo il punto sulla situazione del coronavirus in Lombardia. «Non è una situazione di pandemia, per ora non ci sono motivi perché nel resto della regione vengano prese misure di alcun tipo dal punto di vista sanitario».

Sono risultati positivi circa il 13% dei tamponi fatti finora per verificare il contagio o meno dal Coronavirus in Lombardia, ha aggiunto l'assessore, sottolineando che c'è una «contagiosità evidente». Si tratta di un virus «abbastanza virulento ma che nella metà delle persone ha un decorso ordinario».

Test positivo post mortem - Ieri «è stata rinvenuta nel proprio domicilio una donna di 77 anni deceduta che aveva tutta una serie di patologie. A questa persona post mortem è stato fatto il tampone ed è risultato positivo, ma ad oggi non possiamo dire, visto che manca l'autopsia e altri esami, se è morta a causa del coronavirus o per altre situazioni», ha detto Gallera, parlando del primo decesso in Lombardia per coronavirus. La vittima ultrasettantenne era residente a Casalpusterlengo.

«Italia prima in Europa per casi» - «L'Italia si colloca, al momento, al primo posto tra i Paesi europei per numero di contagi da nuovo coronavirus SarsCoV2». È stato Walter Ricciardi, membro del Consiglio Esecutivo dell'Organizzazione mondiale della Sanità, a sottolineare il triste primato. Un quadro preoccupante, spiegano gli epidemiologi, poiché si tratta di casi a trasmissione "secondaria" locale, ovvero verificatisi in soggetti che non provenivano da aree a rischio. Per questo è scattata la caccia ai focolai.

A colpire è, anche, la repentinità con cui sono emerse le decine di nuovi casi, tra ieri e oggi. Il direttore del dipartimento Malattie infettive dell'Istituto superiore di Sanità italiano Gianni Rezza, osserva come «nell'ultimo periodo l'attenzione è aumentata e si sono fatti più esami con tampone su una platea più estesa e questo ha portato alla rilevazione di un maggior numero di casi». Il «vero problema però - sottolinea - è che in Lombardia, il paziente "uno", ovvero il 38enne di Codogno, non proveniva da aree a rischio ed è stato in ospedale determinando anche un focolaio al suo interno, dando inizio presumibilmente alla catena dei contagi. È lo scenario più difficile che si potesse presentare». Proprio il fatto che il paziente "uno" fosse un italiano in un certo senso "insospettabile" perché non proveniente da aree a rischio, ha portato a «un ritardo nella diagnosi del caso, e questo ha favorito l'innescarsi dei contagi», afferma il presidente della Federazione nazionale italiana degli ordini dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli.

 

«Ogni giorno che passa ne sappiamo un pò di più sul coronavirus e la malattia che provoca. Sappiamo che oltre l'80% dei pazienti ha una malattia lieve e guarirà». Si è espresso con queste parole Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'Oms, a un meeting d'emergenza con i ministri della Sanità africani. 

L'ultimo aggiornamento dalla John Hopkins University: i contagi accertati di Covid-19 nel mondo sono 77'917, di cui 76'291 in Cina. I morti 2'361 (2'250 in Cina) e i guariti sono 21'216. Il conteggio dei morti non comprende ancora il secondo caso italiano, in attesa di conferma del test. 

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