Pechino promette ripercussioni per le nuove misure a tutela delle minoranze in Cina: «Attacco malizioso»
PECHINO - La Cina minaccia reazione risoluta e contromisure di cui gli Usa «sosterranno gli oneri delle relative conseguenze»: è la risposta del ministero degli Esteri alla firma del presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla legge a tutela dei diritti umani degli uiguri, minoranza musulmana dello Xinjiang.
La legge, che per Pechino «attacca maliziosamente» la politica cinese nella regione, è stata approvata quasi all'unanimità dal Congresso e impone all'amministrazione Usa di determinare quali funzionari cinesi siano responsabili di «detenzione arbitraria, tortura e molestie» di uiguri e altre minoranze.
Gli Stati Uniti, secondo la legge, potrebbero congelare tutte le risorse detenute dai funzionari cinesi responsabili della repressione nella più prima economia del pianeta, vietando il visto d'ingresso.
Il ministero degli Esteri di Pechino, nella nota, ha accusato la mossa di interferire «negli affari interni della Cina» e ha esortato gli Usa a «correggere immediatamente i propri errori. Questo cosiddetto atto diffama deliberatamente la situazione dei diritti umani nello Xinjiang e attacca maliziosamente la politica cinese di governo dello Xinjiang».
Gli attivisti dei diritti umani hanno stimato in almeno un milione, tra uiguri e altre minoranze musulmane, le persone internate e costrette programmi di rieducazione per eliminare le cosiddette forme di radicalismo. Pechino ha replicato che si tratta di centri di istruzione professionale che offrono una alternativa all'estremismo islamico.