David Starkey rischia di vedersi togliere ulteriori incarichi a causa delle sue frasi
LONDRA - Licenziamento in tronco per David Starkey, 75enne accademico britannico di fama, e noto per decenni anche come divulgatore televisivo, finito nella bufera per dichiarazioni di tenore razzista sullo schiavismo.
In un forum online, rimbalzato sui media nazionali del Regno ieri sera, Starkey - già incappato in passato in polemiche controverse - s'è dapprima scagliato sui responsabili degli attacchi alle statue di personaggi storici, verificatisi nelle settimane scorse a margine delle proteste del movimento Black Lives Matter contro il razzismo sulla scia dell'uccisione in Usa da parte della polizia dell'afroamericano George Floyd, bollandoli come «squilibrati».
Ma non si è fermato qui e stavolta è andato oltre, liquidando lo schiavismo come una pagina del passato, chiusa due secoli fa con l'abolizione, e negandone connotati da genocidio: «Se fosse stato un genocidio, non vi sarebbero tanti dannati neri in giro», ha sparato.
Parole denunciate e condannate da numerosi colleghi storici, da attivisti e da esponenti politici sia laburisti sia conservatori: incluso l'ex ministro Sajid Javid, figlio d'immigrati pachistani, secondo il quale «i commenti razzisti di David Starkey dimostrano come anche nel Regno Unito, una delle democrazie multirazziali di maggior successo al mondo, persistano punti di vista orrendi».
Il Fitzwilliam College dell'Università di Cambridge, dove Starkey mantiene un ruolo onorario di docente emerito, ha annunciato «la revisione della sua posizione». Mentre la Canterbury Christ Church University lo ha già privato oggi del titolo di visiting professor.
"Slavery was not genocide, otherwise there wouldn't be so many damn blacks in Africa or in Britain would there?"
— Louis (@Louis_Allday) July 2, 2020
David Starkey, one of the most widely known popular 'historians' in the UK who has been a regular fixture on TV and other media for decades. pic.twitter.com/gVeodJakTW