Le altre persone che si trovavano a bordo del Pilatus PC-6 si erano già lanciate e sono in salvo
CREMONA - In attesa dell'arrivo a Cremona, presumibilmente nel pomeriggio, dell'ispettore inviato dall'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv), sull'incidente aereo che si è verificato questa mattina in località Livrasco, nel comune cremonese di Castelverde, prende corpo un'ipotesi al momento valutata con riserva ma già accreditata dagli inquirenti.
Confermato che il Pilatus PC-6 era decollato dall'Aero Club del Migliaro e che a bordo c'erano il pilota e alcuni paracadutisti, pare che a innescare lo schianto possa essere stato l'impatto in volo tra il velivolo e l'ultimo dei paracadutisti a lanciarsi, che avrebbe indossato la tuta alare.
Sarebbe stato quell'urto, sempre secondo la ricostruzione comunque al vaglio, a far perdere quota all'aereo sino alla caduta costata la vita al pilota e al paracadutista che avrebbe urtato contro l'aereo. A bordo c'erano altri cinque paracadutisti ma si erano tutti già lanciati prima della tragedia.
Le due vittime sono state identificate: il pilota, un 54enne di San Secondo Parmense (Parma), e il paracadutista, un 41enne di Arco di Trento (Trento). È stato confermato che quest'ultimo indossava la tuta alare e proprio l'impatto in volo fra il trentino e l'ala del velivolo potrebbe aver causato la caduta.