È in corso un'ondata di proteste e manifestazioni, per far cessare la reiterata violenza contro le donne
NEW DELHI - La morte di una seconda vittima di stupro in Uttar Pradesh ha fatto salire alle stelle la tensione in India. Proteste e manifestazioni di femministe, studenti e attivisti che chiedono di far cessare la violenza assassina contro le donne sono in corso oggi in tutto il Paese.
La nuova vittima, una ventiduenne, anche lei appartenente alla casta 'inferiore' dei Dalit, gli ex intoccabili, sarebbe stata rapita, violentata e lasciata agonizzante qualche giorno fa a Balrampur, lontano 500 chilometri dal villaggio di Hathras. La sconvolgente notizia è arrivata alla stampa solo questa mattina: la Polizia afferma di aver già arrestato due indiziati dell'assassinio.
Rahul e Priyanka Gandhi, che avevano avviato una marcia nonviolenta per raggiungere ad Hathras la famiglia della prima ragazza, morta dopo due settimane di agonia, sono stati arrestati dalla Polizia dell'Uttar Pradesh. Per mantenere l'ordine pubblico le autorità del distretto hanno proibito ogni forma di manifestazione e hanno chiuso i confini del distretto; numerosi attivisti che cercavano di violare i blocchi sono stati picchiati dagli agenti.
La NHRC, la Commissione Nazionale indiana per i diritti umani ha indirizzato al governo dell'Uttar Pradesh la richiesta di giustificare quanto accaduto nel villaggio della vittima. L'Uttar Pradesh, a nord est di Delhi, è lo Stato più popoloso del Paese e quello che registra il più alto tasso di criminalità e di violenze contro le donne: il Governatore è Yogi Adityanath, monaco indù e potente politico, molto vicino al premier Modi.