L'ex calciatore si è spento a causa di un arresto cardiorespiratorio.
Era appena stato dimesso dalla clinica dov'era stato operato per rimuovere un coagulo di sangue nel cervello.
BUENOS AIRES - Una notizia che sconvolge il mondo del calcio (e non solo) arriva dall'Argentina: un arresto cardiorespiratorio si è portato via Diego Armando Maradona. L'ex Pibe de Oro - considerato il più grande calciatore di tutti i tempi insieme a Pelé -, è morto questo mercoledì all'età di 60 anni, mentre si trovava nella casa di Tigres.
A nulla è valso il soccorso di tre ambulanze al Barrio San Andres, suo domicilio attuale a Buenos Aires.
Mardona era appena stato dimesso dalla clinica dov'era stato operato per rimuovere un coagulo di sangue nel cervello. Sul posto sono poi sopraggiunte tre ambulanze. «È successo l'inevitabile», ha scritto il giornale "Clarin", il primo a diffondere la notizia.
Numerose le reazioni dal mondo sportivo e politico mondiale: il presidente argentino Alberto Angel Fernandez ha dichiarato a caldo: «non ci posso credere, è una grande tristezza».
Campione del mondo con la maglia dell’albiceleste in Messico nel 1986, dove segnò due fra le reti più leggendarie della storia del calcio - ricordato come “la mano de Dios” e “il gol del secolo” - contro l’Inghilterra, Maradona ha legato la sua carriera e il suo ricordo soprattutto alla città di Napoli. Vestì la maglia degli azzurri per sette stagioni, guidandoli alla conquista di due campionati di Serie A (nelle stagioni 86/87 e 89/90), una Coppa Uefa, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana.