I paramedici: «Con l'entità delle sue ferite, ciò che ha fatto è stato davvero notevole».
ADELAIDE - Ferito gravemente da uno squalo, un surfista di 29 anni è prima riuscito a nuotare fino a riva e poi ha camminato per 300 metri per chiedere aiuto in quella che i paramedici hanno definito una «straordinaria» storia di sopravvivenza.
L'incredibile vicenda, racconta il Guardian online, è avvenuta ieri al largo di D'Estrees Bay, sulla costa meridionale dell'isola del Canguro, in Australia. Secondo il paramedico Michael Rushby, il 29enne è fortunato a essere vivo dopo aver subito «un morso di squalo piuttosto profondo» che gli ha provocato lacerazioni sulla schiena, sul fondoschiena e sulla gamba.
A raccontare l'accaduto è stato poi lo stesso surfista, con una nota scritta dal suo letto in ospedale in cui ha ringraziato i paramedici accorsi ad aiutarlo e lo staff dell'ospedale.
«Ero seduto sulla tavola da surf quando ho avvertito un colpo sul lato sinistro. È stato come essere investito da un camion», ha scritto. E ancora: «Lo squalo mi ha morso la schiena, il gluteo e il gomito e ha strappato anche un pezzo dalla tavola. L'ho intravisto per un attimo prima che scomparisse».
Il giovane ha quindi nuotato verso la riva, camminato per 300 metri in direzione di un parcheggio e ha chiesto aiuto ad alcuni passanti. «Con l'entità delle sue ferite, ciò che ha fatto è stato davvero notevole», ha detto il paramedico Rushby che lo ha soccorso per primo.