Il ministro della Difesa Hatami annuncia: «L'Iran si riserva il diritto di rispondere».
Da Teheran arriva nel frattempo un messaggio distensivo verso Biden.
TEHERAN - «Ci sono serie prove sul coinvolgimento del regime sionista nell'assassinio dello scienziato nucleare Mohsen Fakhrizadeh a fine novembre»: è quanto sostiene il ministro della Difesa iraniano Amir Hatami in dei messaggi indirizzati ai ministri della Difesa di oltre 60 Paesi.
Puntando il dito contro il presunto coinvolgimento diretto di servizi di intelligence stranieri, in particolare il Mossad israeliano, nell'assassinio di un certo numero di scienziati iraniani, Hatami ha esortato la comunità internazionale a mettere da parte i «doppi standard» nella lotta contro il «terrorismo di Stato» e a condannare l'atto «disumano e criminale».
«L'Iran - ha ribadito reiterando una minaccia già formulata da Teheran nelle ultime settimane - si riserva il diritto di rispondere alla mossa per punire coloro che comandano e commettono il crimine».
Il messaggio a Biden - «Se la nuova amministrazione degli Stati Uniti del presidente eletto Joe Biden si pentirà, agirà legalmente e rispetterà i suoi obblighi, accoglieremo favorevolmente la mossa e adempiremo a nostra volta tutti i nostri impegni, ma se continuerà a violare la legge, non ci inchineremo». Lo ha detto mercoledì il presidente iraniano Hassan Rouhani.
«Se qualcuno che ci ha oppressi in passato oggi si rendesse conto dei suoi errori e si rammaricasse del danno inflitto al nostro Paese, e se non continuasse gli approcci precedenti, accoglieremmo la svolta», ha aggiunto in riferimento all'amministrazione degli Stati Uniti.