Alcune erano troppo grandi, mentre mancavano quelle da 1 ml per l'inoculazione.
L'Italia è pronta, assicura il ministro Speranza.
MILANO - Non solo al Policlinico San Matteo di Pavia: con la prima fornitura di vaccini dello scorso 30 dicembre in Lombardia sarebbero arrivate 46 mila siringhe inadatte. Lo riferisce il Corriere della Sera spiegando che si tratta di siringhe da 5 ml troppo grandi per un totale di 11'060 e di circa 35 mila da 3 ml per la diluizione, ma senza le adeguate tacche tarate sulle giuste quantità e comunque inadatte a somministrare il vaccino.
È stato il direttore del San Matteo Carlo Nicora ieri a spiegare che «nel primo kit, arrivato mercoledì 30 dicembre, erano presenti le siringhe da 5 ml, che non servono e, quelle da 3 ml, per la diluizione del vaccino, mentre mancavano quelle da 1 ml, necessarie per inocularlo». Spedizione regolare invece ieri.
Vaccini, terminato il vertice Governo-Regioni - Si è svolto questa mattina ed è appena terminato il vertice tra il Governo e le Regioni italiane per un aggiornamento sul personale sanitario e sociosanitario nella campagna di vaccinazione. Alla riunione, convocata dal ministro per le Autonomie Francesco Boccia, hanno partecipato, oltre ai vari governatori italiani, il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il commissario per l'Emergenza, Domenico Arcuri.
Speranza: «Il Paese è pronto» - «Ora è in atto quell'accelerazione nella campagna vaccinale necessaria. La grande maggioranza delle regioni ha raggiunto percentuali rilevanti. Il Paese è pronto». Lo ha dichiarato il Ministro italiano della Salute, Roberto Speranza, al termine della riunione con le Regioni.
Dal canto suo il virologo italiano Roberto Burioni ha affermato sul proprio profilo social che Facebook ha rimosso le pagine di associazioni "antivacciniste". Una di queste è Comilva di Rimini ed è l'avvocato Luca Ventaloro, consulente dell'associazione, a diffondere un comunicato dove si dice che «a quanto pare, i nostri articoli di approfondimento veicolati su questo social, in particolare quelli sul vaccino Covid-19, violano le regole della community. Più precisamente 'non rispettano gli standard in materia di disinformazione che potrebbe causare violenza fisica'».