La manager Phyllis Muscat querelò la giornalista (uccisa nel 2017) per diffamazione
LA VALLETTA - La famiglia di Daphne Caruana Galizia, la giornalista uccisa da un'autobomba il 16 ottobre 2017, dovranno pagare i danni morali a Phyllis Muscat, la ex presidente della task force maltese per l'organizzazione del vertice dei capi di Stato e governo del Commonwealth (Chogm) del 2015
Muscat si era sentita diffamata quando era stata accusata da Caruana Galizia, con un post pubblicato nel maggio 2017, di aver chiesto tangenti agli alberghi che avrebbero ospitato le delegazioni del summit. La manager, amica ma non parente dell'allora primo ministro Joseph Muscat, presentò una querela che non venne ritirata dopo la morte di Daphne.
La Corte oggi ha accertato che le cifre pagate da alcuni gruppi alberghieri (257'730 euro da Hilton Malta, 44'039 euro dal Corinthia, 29'164 euro dalla Marina San Gorg Ltd, 65'726 euro dall'Island Hotels Group Ltd e 18'977 euro dalla Eden Hospitality Ltd) corrispondevano alle commissioni previste dal contratto di servizio ed erano state regolarmente accreditate sul conto della Chogm presso la banca centrale maltese.
La Corte ha stabilito che i presunti fatti denunciati dalla Caruana Galizia erano sostanzialmente non veri ed ha condannato gli eredi a pagare 750 euro a risarcimento dei danni morali.