Il presidente Enrique Tarrio crede che il gruppo sia stato perseguitato politicamente
WASHINGTON - I Proud Boys, l'organizzazione di estrema destra che ha visto più di due dozzine di membri incriminati per l'assalto al Campidoglio del 6 gennaio, pensano di essere stati puniti con eccessiva severità per i fatti di quel giorno.
È quanto ha dichiarato il presidente Enrique Tarrio in un'intervista all'Associated Press. Pur definendo «orribile» l'attacco di gennaio, Tarrio ritiene che i membri del gruppo siano stati messi «sotto torchio» e perseguitati politicamente. L'organizzazione, che dice di avere al suo interno 30mila membri a livello nazionale, ha dovuto fare i conti con gli "ammutinamenti" di varie sezioni locali: tra le altre quelle di Las Vegas, Seattle, Alabama e Indiana.
Tarrio, che considera tuttavia che il gruppo non si sia indebolito, ha aggiunto che le attività dei Proud Boys sono state in larga parte interrotte, in parte per concentrarsi sull'assistenza ai 25 membri incriminati. «Qualsiasi altro gruppo dopo il 6 gennaio sarebbe andato in pezzi».