Si sta affievolendo la speranza di trovare dei sopravvissuti
LAGOS - Altri due corpi sono stati estratti oggi dalle macerie di un grattacielo in costruzione crollato a Lagos, la capitale economica della Nigeria, portando il numero di vittime a 22. Lo hanno riferito soccorritori.
L'edificio di 21 piani era crollato lunedì nel lussuoso quartiere di Ikoyi e finora sono state salvate nove delle persone al lavoro nel cantiere al momento del crollo, circa 40 secondo quanto sostenuto da cinque altri operai.
Nel terzo giorno di tentativi di salvare altri muratori la speranza di trovare sopravvissuti si sta affievolendo. «Non ci arrenderemo finché non raggiungeremo il punto zero», ha detto comunque Ibrahim Farinloye, un funzionario della Protezione civile nigeriana (Nema), aggiungendo che ieri sera sono stati fatti arrivare macchinari più grandi per l'operazione di rimozione delle macerie.
Il portavoce in precedenza aveva detto che i soccorritori erano in comunicazione con altri sopravvissuti ancora intrappolati sotto l'edificio distrutto. Parenti e amici di vittime e dispersi sono sul posto da lunedì alla ricerca d'informazioni sulla loro sorte.
I crolli di edifici sono comuni a Lagos e in tutta la nazione più popolosa dell'Africa, dove materiali scadenti, negligenza e mancataCrollapplicazione degli standard edili rappresentano i principali problemi.
La polizia locale ha sostenuto che è ancora troppo presto per determinare il motivo per cui l'edificio di Ikoyi è crollato, ma il manager della Nema di Lagos, Femi Oke-Osanyintolu, ha affermato che sono state commesse infrazioni nella sua costruzione.
In uno dei peggiori disastri edilizi della Nigeria, più di 100 persone - per lo più sudafricane - morirono quando la foresteria di una chiesa crollò sempre a Lagos nel 2014: da un'indagine emerse che l'edificio era stato costruito illegalmente e presentava difetti strutturali. Due anni dopo almeno 60 persone sono morte quando è crollato il tetto di una chiesa a Uyo, capitale dello Stato di Akwa Ibom, nell'est del Paese.