È quanto emerge da uno studio effettuato sulle vittime in un ospedale dello Zambia
LUSAKA - I casi di Covid-19 in Africa sono più numerosi del previsto: lo indicano i risultati dei test fatti nelle persone decedute nel 2020 in Zambia, nell'ospedale di Lusaka, dai quali emerge che l'infezione da virus Sars-CoV-2 è stata diagnosticata nel 90% dei casi e che nel continente si sono susseguite almeno tre ondate a partire dal 2020.
"Durante i periodi di picco dei contagi, circa il 90% di tutti i deceduti sono risultati positivi al Covid-19", scrivono gli autori della ricerca coordinata dalla Boston University School of Public Health. I dati, pubblicati sulla piattaforma MedRxiv, che accoglie articoli non sottoposti all'esame della comunità scientifica, sono presentati dalla rivista Nature sul suo sito.
I risultati, rileva Nature, indicano che è da rivedere l'ipotesi del cosiddetto 'paradosso africano', secondo il quale, al sovraffollamento delle città e alle precarie condizioni igieniche, non ha corrisposto un alto numero di casi di Covid-19.
"La maggior parte degli adulti deceduti e risultati positivi al virus Sars-CoV-2 presentava sintomi tipici di Covid-19. Questo - scrivono gli autori della ricerca - permette di sostenere che la malattia è stata la causa della loro morte e non una coincidenza". I decessi, osservano ancora, "sono avvenuti in tutte le fasce d'età, compresi i bambini": un dato che indica come l'impatto dell'epidemia in Africa sia stato diverso da quello osservato nei Paesi ad alto reddito".
I dati indicano, infine, che in Africa sono avvenute tre ondate dell'epidemia, causate dalla sotto-variante AE.1 (o B.1.1.306.1), che nel 2020 era molto diffusa in Zambia, Burkina Faso e Gran Bretagna, e dalle varianti Beta e Delta.