Il rappresentante Ue per la politica estera fa poi il punto anche sul conflitto in Ucraina
BRUXELLES - «Oggi adotteremo un nuovo pacchetto di sanzioni contro i responsabili per la repressione dei manifestanti. Ho parlato ieri con il ministro iraniano di questo, dell'accordo sul nucleare, del sostegno militare alla Russia che deve essere fermato». Lo ha detto il rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, parlando con i cronisti prima del Consiglio Affari Esteri a Bruxelles. Eventuali contromisure da parte di Teheran «sono parte del gioco», ha aggiunto.
Borrell ha anche dichiarato che «siamo sull'orlo di una nuova crisi» tra Serbia e Kosovo. «Abbiamo presentato una proposta» che rappresenta «una buona soluzione per risolvere questa situazione».
L'alto rappresentante Ue per la politica estera ha invocato una «soluzione strutturale» alla questione, ha lanciato un nuovo appello alle parti affinché rispettino «gli impegni presi» e attuino «gli accordi concordati molti anni».
Per quanto riguarda il conflitto in Ucraina, secondo Borrell la missione di addestramento europea per 15 mila soldati ucraini «sarà operativa entro due settimane. Sarà in Polonia e vi sono molti Paesi che intendono partecipare in questa missione». A suo avviso, i ministri degli Esteri europei torneranno nuovamente sull'adesione presa, ha specificato, «in tempi record».
Il ritiro dei russi da Kherson «è un'ottima notizia. Significa che la strategia di sostenere militarmente l'Ucraina era giusta: Dobbiamo continuare a supportare l'Ucraina», ha aggiunto l'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera.
«Siamo a un punto di svolta nella guerra», ha spiegato Borrell che, rispondendo a chi gli chiedeva se l'Ue inviterà Kiev a negoziare, ha risposto: «L'Ucraina deciderà cosa fare, nostro dovere è sostenerla».