L'ex vicepresidente del Parlamento europeo svuota il sacco e ammette le attività illecite del marito e dell'ex deputato Panzeri
BRUXELLES - Per finire ha confessato. L'ex vicepresidente del Parlamento europeo, Eva Kaili, in carcere dal 9 dicembre scorso nell'ambito dell'inchiesta sul Qatargate, davanti agli inquirenti ha ammesso di aver incaricato il padre di nascondere le mazzette di denaro. A raccogliere la sua ammissione di colpe Michel Claise, il magistrato che ha scoperchiato il Qatargate. Oltre alla confessione sulle borse di soldi che la polizia belga ha ritrovato nella sua abitazione, Kaili ha anche confermato di essere a conoscenza delle attività illecite del marito, Francesco Giorgi, in collaborazione con l'ex eurodeputato Antonio Panzeri, entrambi in carcere.
A dare la notizia il quotidiano belga Le Soir in base a documenti visionati insieme a Knack e La Repubblica. Oltre alla confessione di Kaili, iniziano a giungere anche le prime affermazioni di Panzeri. Secondo il giornale italiano l'ex deputato ha riconosciuto in parte il suo coinvolgimento, puntando poi il dito sull'ex collega socialista Marc Tarabella come beneficiario dei "regali" del Qatar.
Oltre ad avvertire il padre, fermato poco dopo al Sofitel, un hotel di lusso nel cuore del quartiere europeo di Bruxelles, mentre tentava di darsi alla fuga con una valigia piena di contanti, l'ex vicepresidente del Pe ha tentato anche di mettersi in contatto con Panzeri e altri due eurodeputati citati nell'inchiesta, dei quali non viene tuttavia indicato il nome.
Secondo le ricostruzioni del quotidiano italiano, la strategia di Kaili sembra già definita. L’ex vicepresidente intende sottolineare la differenza del suo coinvolgimento con le responsabilità del compagno Giorgi. Le sue prime ammissioni confermano che era consapevole delle attività illecite, ma continua a negare una sua partecipazione diretta alla rete di corruzione sviluppata da Panzieri.
Per quanto riguarda i suoi viaggi in Qatar Kaili continua a rivendicare la sua innocenza e la legalità delle sue iniziative. «Ho sempre portato avanti l’agenda della presidente del Parlamento Roberta Metsola e ho solo eseguito la politica ufficiale dell’Ue, pianificata al più alto livello».