Un ponte è stato fatto saltare in aria dalle forze ucraine vicino alla città assediata da mesi. Kiev prepara la ritirata?
KIEV - «Bakhmut resiste», il grido di battaglia dell'esercito ucraino a difesa della città nel Donetsk, potrebbe spegnersi. L'assalto russo guidato dai mercenari del gruppo Wagner è in corso da settimane e per il momento ha prodotto solo un gran numero di vittime in entrambi gli eserciti. La notizia giunta dal fronte potrebbe rappresentare però una svolta: le forze ucraine hanno fatto saltare in aria lunedì un ponte vicino a Bakhmut. Una mossa strategica oppure l'inizio della ritirata?
Kiev per il momento nega l'intenzione di lasciare la città in mano russa, nonostante sei mesi di pesanti combattimenti, molte vittime e una situazione quasi disperata. «Il nemico sta cercando di circondare la città per tagliare le vie di approvvigionamento», ha spiegato all'agenzia di stampa nazionale ucraina Ukrinform Anatoly Kozlovskyi, ufficiale di uno dei battaglioni stanziato a Bakhmut. «Se non ci saranno fallimenti nella difesa e se uno dei due eserciti non si ritirerà dalla sua posizione, manterremo la città per molto tempo».
La lotta per il controllo di Bakhmut è iniziata a giugno ed è diventata una delle battaglie più sanguinose della guerra, con la Russia che ha concentrato un numero enorme di risorse sulla conquista della città. Secondo quanto riferito da Eastern Edition, un canale Telegram di notizie locali, il ponte fatto saltare in aria si troverebbe tra Bakhmut e Kostyantynivka, la prossima grande città sotto il controllo ucraino. Un ulteriore indizio sulla fragilità delle difese ucraine. Malgrado il presidente Volodymyr Zelensky abbia ribadito, a inizio di febbraio, la volontà e la determinazione a mantenere “Fortezza Bakhmut”, la città non è mai stata così in pericolo.
La presa della città, se confermata, rappresenterebbe un'importante vittoria per l'esercito russo. Dal punto strategico gli analisti militari sono unanimi nel considerare la città poco importante. Per la propaganda russa la conquista di Bakhmut è invece essenziale. In occasione del 24 febbraio, un anno dall'inizio dell'invasione, Putin è deciso a dare una svolta alla guerra.