Smentite le rivendicazioni del fondatore del gruppo Wagner: i difensori combattono ancora nell'area sud-occidentale
KIEV - «Pesanti combattimenti a Bakhmut. La situazione è critica». È quanto ha dichiarato la viceministra della Difesa ucraina, Hanna Maliar, mentre si rincorrevano le voci della conquista della città da parte delle truppe mercenarie russe del Gruppo Wagner.
Difensori ancora in azione - Il fondatore Yevgeny Prighozin ha affermato in pompa magna che la località simbolo di questa fase del conflitto è caduta dopo poco meno di 230 giorni di combattimenti. Dall'altra non arriva nessuna conferma da parte delle forze armate di Kiev, nonostante le ammissioni della posizione sempre più complicata per lo schieramento ucraino. «Ora come ora, i nostri difensori controllano alcuni impianti industriali e infrastrutture» nella parte a sud-ovest della città.
Il portavoce militare Serhiy Cherevatyi ha dichiarato all'agenzia stampa Reuters che le rivendicazioni di Prighozin «non sono vere. Le nostre unità stanno combattendo a Bakhmut».
Le affermazioni di Prighozin - Ma cos'ha affermato il fondatore di Wagner? In un video condiviso su Telegram, Prighozin ha rivendicato il pieno controllo sulla città e la fine di quella che è stata la battaglia più lunga e sanguinosa dell'intero conflitto. «Oggi, a mezzogiorno, Bakhmut è stata completamente presa» ha dichiarato il leader del gruppo mercenario davanti ad alcuni uomini. La città sarà consegnata all'esercito regolare russo il 25 maggio, ha aggiunto, così da permettere alle sue truppe di riposarsi e riorganizzarsi.
Com'è nello stile del personaggio, non sono mancate le stoccate contro Mosca. «Abbiamo combattuto non solo con le forze armate ucraine, ma anche con la burocrazia russa, che ha messo i bastoni tra le ruote», ha detto Prigozhin nel video. Dure le accuse contro il ministro della Difesa Sergei Shoigu e il capo di stato maggiore Valeri Gerasimov: entrambi hanno fatto la guerra «per il loro piacere personale» e i loro capricci - uniti alla farraginosità della burocrazia militare - hanno fatto sì che «morissero cinque volte più soldati di quanto avrebbero dovuto morire».
Le critiche di Prighozin non raggiungono però il Cremlino: è stato «un grande onore» combattere per la Russia, ha spiegato ringraziando il presidente Vladimir Putin.
Notizia degli F-16? In secondo piano - Le voci sulla caduta di Bakhmut hanno fatto passare in secondo piano l'annuncio della fornitura di caccia F-16 da parte degli Stati Uniti e la conferma del loro arrivo da parte delle Forze armate ucraine. «Questo autunno! F-16 nel cielo dell'Ucraina! Proteggeremo il nostro cielo!» recitava il tweet del ministero della Difesa.