Sono 27 i dispersi, secondo l'ultimo bilancio riferito dai media statali. Le autorità continuano a fare appello a non uscire di casa
PECHINO - Non perdona il tifone Doksuri che dopo aver ucciso 25 persone nelle Filippine, al suo passaggio sulla Cina lascia una scia di morte e distruzione, con strade e fiumi in piena alla periferia di Pechino.
Almeno 20 morti e 27 i dispersi, secondo l'ultimo bilancio riferito dai media statali, mentre le autorità continuano a fare appello a non uscire di casa. Nel distretto di Mentongou, nella zona occidentale della capitale, la più colpita, elicotteri militari sono stati dispiegati per consegnare pacchi viveri e acqua ai passeggeri dei treni bloccati, dentro e fuori la stazione, dopo che i nubifragi hanno messo in ginocchio la città. Circa 150'000 famiglie sono rimaste senza acqua corrente, almeno 127'000 persone sono state evacuate, riferisce il Beijing Daily.
Una settimana dopo il tornado Talim, Doksuri è approdato venerdì nella provincia cinese sud-orientale del Fujian, provocando frane e inondazioni prima di spostarsi a nord verso la capitale, costringendo le autorità locali a chiudere le scuole e a sospendere i trasporti pubblici: oltre 880mila persone sono state evacuate in tutta la provincia.
Il presidente Xi Jinping ha fatto appello a «ogni sforzo» per portare in salvo i dispersi o i tanti rimasti intrappolati dalla pioggia anche per 24 ore, senza essere raggiunti dai soccorsi. Fra le vittime, due lavoratori dei servizi di emergenza che hanno perso la vita mentre portavano la gente in salvo, come riporta il quotidiano statale. Gran parte della periferia della capitale «presenta un alto rischio di crolli, frane e smottamenti», secondo l'avviso delle autorità.
Allagata anche la Città Proibita, con i turisti costretti ad attraversare piazza Tienanmen come fosse piazza San Marco a Venezia con l'acqua alta, nelle immagini rimandate dalla Cctv. Almeno 400 i voli cancellati.
La pioggia ininterrotta durante il fine settimana ha battuto ogni record di precipitazioni giornaliere non solo nella capitale, ma anche nelle province settentrionali di Hebei, Shanxi e Shandong, con medie accumulate fino a 400 millimetri. I filmati condivisi sui social dai residenti nella provincia di Hebei mostrano intere aree sommerse dalle inondazioni. Stando alle previsioni, è probabile che le piogge torrenziali persistano questa settimana e le inondazioni potrebbero peggiorare nelle regioni settentrionali, a Tianjin e nella provincia di Hebei, ha avvertito il ministero per la gestione delle emergenze, che da giorni aveva attivato l'allarme rosso per le alluvioni.
E mentre l'ex super tifone declassato a tempesta si allontana verso il Giappone pronto ad evacuare 750'000 persone, un altro ciclone, il Khanun, è in avvicinamento ed è previsto che colpisca le coste cinesi questa settimana. Mercoledì dovrebbe entrare nel Mar Cinese Orientale prima di spostarsi nelle province costiere della Cina, Zhejiang e Fujian.