Il legale dell'attivista iraniana, la cui morte ha scatenato proteste nel 2022, è stato condannato a un anno di prigione.
TEHERAN - La giustizia iraniana ha condannato l'avvocato di Mahsa Amini, la giovane donna la cui morte scatenò un vasto movimento di protesta nel 2022, a un anno di prigione per «propaganda» contro lo Stato. Lo hanno riferito oggi i media locali.
«Il mio cliente Saleh Nikbakht è stato purtroppo condannato al massimo della pena, un anno di prigione, per attività di propaganda contro il sistema», ha riferito il suo avvocato, Me Ali Rezaï, citato dal quotidiano Ham Mihan sul suo sito. Alla fine di agosto, Rezaï ha annunciato l'apertura a Teheran del processo contro il suo cliente «per aver parlato con i media stranieri e locali del caso Mahsa Amini». Me Nikbakht ha segnalato alla fine di settembre 2022 che la famiglia Amini aveva presentato una denuncia contro gli agenti di polizia che avevano arrestato la giovane.
Originario della provincia del Kurdistan, nell'ovest del Paese, l'avvocato ha rappresentato molte personalità iraniane nel corso della sua lunga carriera, come il regista Jafar Panahi, rilasciato su cauzione a febbraio dopo sette mesi di prigione. «È sorprendente imporre la pena massima a Nikbakht, che ha 73 anni", si è rammaricata oggi la sua difesa, speranzosa che la sentenza venisse "annullata durante le successive tappe legali».
Centinaia di persone, tra cui membri delle forze di sicurezza, sono state uccise durante le proteste di fine 2022. Sono stati arrestati anche migliaia di manifestanti, accusati dalle autorità di aver partecipato a "rivolte" istigate dai paesi occidentali.